WhatsApp – al centro come vedremo alla fine anche di un episodio in tema privacy – in primis ha rilasciato una nuova beta per Android tramite il Google Play Beta Program, aggiornando l’app alla versione 2.25.23.21. L’aggiornamento porta con sé una novità molto interessante per la gestione delle chiamate perse: la possibilità di registrare un messaggio vocale direttamente quando il destinatario non risponde alla chiamata.
Questa nuova funzionalità si aggiunge a strumenti già esistenti per le chiamate perse, come i promemoria di notifica, che consentono di programmare un avviso per seguire un contatto che non ha risposto. Grazie a questa modalità, l’utente riceve un promemoria con nome, foto profilo e un link diretto alla chat, facilitando il ritorno del contatto quando è più conveniente. Con l’aggiornamento 2.25.23.21, WhatsApp offre un approccio ancora più immediato, permettendo di inviare un messaggio vocale senza dover richiamare o scrivere un testo.
Il funzionamento è semplice e intuitivo: nel momento in cui una chiamata non viene risposta, compare un’opzione dedicata nella schermata di chiamata, invitando l’utente a registrare rapidamente un messaggio vocale. Lo stesso prompt è visibile anche nella chat del contatto che non ha risposto, fornendo un accesso immediato e contestuale alla funzione. In pratica, la funzione simula il comportamento di una tradizionale segreteria telefonica, ma integrata direttamente nell’app di messaggistica, senza dover utilizzare sistemi esterni.Il vantaggio è evidente in contesti lavorativi o situazioni urgenti.
Ad esempio, se un utente deve comunicare un aggiornamento importante a un collega impegnato in riunione, può lasciare un breve messaggio vocale immediatamente, garantendo che l’informazione arrivi senza attese. Il messaggio viene inviato direttamente all’interno della conversazione, mentre la notifica della chiamata persa rimane attiva, così da informare il destinatario sia della chiamata non risposta sia del messaggio vocale.WhatsApp ha progettato questa funzione per essere immediata e comoda, migliorando la gestione dei messaggi urgenti e riducendo la necessità di ripetere chiamate o scrivere testi supplementari.
Al momento, la funzione è disponibile solo per alcuni utenti del programma beta, ma è prevista un’espansione graduale nelle prossime settimane, rendendola accessibile a una base più ampia di utenti Android.
E ora, un piccolo mistero Whatsuppiano per la serie “in cauda venenum“.
Negli ultimi giorni, un messaggio virale diffuso su WhatsApp ha suscitato allarme tra migliaia di utenti, sostenendo l’esistenza di una presunta funzione chiamata “Privacy migliorata” che, se non attivata, permetterebbe a Meta AI di leggere le chat, accedere ai numeri di telefono e raccogliere informazioni personali. Si tratta, tuttavia, di informazioni completamente infondate. WhatsApp non ha introdotto alcuna opzione simile, e Meta AI non ha e probabilmente non avrà mai accesso ai messaggi privati degli utenti. Le chat restano protette da crittografia end-to-end, che garantisce la lettura esclusiva da parte di mittente e destinatario. L’unica funzione effettivamente esistente, chiamata “Privacy avanzata”, serve a impedire il salvataggio automatico dei file inviati nella galleria del destinatario, bloccare l’esportazione della chat e disattivare eventuali menzioni o riepiloghi generati dall’AI. Gli utenti che ricevono messaggi simili possono ignorarli o segnalarli come infondati, evitando così la diffusione di disinformazione che potrebbe intaccare la fiducia nell’applicazione e nelle tecnologie AI correlate.