WhatsApp: problemi con le mod unofficial, progressi per Protect Backup

Continua, almeno al di fuori dell'Occidente, la popolarità per le versioni modificate e iper funzionali di WhatsApp che, oltre a tamponare il problema a suon di ban, tenta di rilanciarsi con l'avanzare di una nuova feature, dedicata alla sicurezza dei backup.

WhatsApp: problemi con le mod unofficial, progressi per Protect Backup

WhatsApp continua il suo periodo di grande fervore creativo, facendo segnare un nuovo step di avanzamento in un’attesa funzione dedicata alla sicurezza: ciò nonostante, l’app continua ad essere afflitta, in alcune parti del mondo tra cui l’Africa, dalla piaga delle versioni modificate, a volte più popolari e utilizzate dell’originale. 

Di recente, i leaker di WABetaInfo, proverbiali nello scovare anzitempo nuove funzionalità all’interno della chat-app in verde molto tempo prima che siano effettivamente rilasciate, testimoniò come, con la release beta 2.20.66 di WhatsApp per Android, fosse iniziata la fase Alpha dei lavori relativi alla funzione “Protect Backup” che avrebbe permesso di proteggere i backup generati dall’app e inviati sul cloud di Google

La feature, già presente in qualche modo su iOS, ove i backup spediti su iCloud sono criptati da WhatsApp seppur in modo differente dalla crittografia end-to-end, è da molto tempo attesa su Android anche a fronte dei sospetti (ingiustificati) cui la collaborazione Google/WhatsApp (lo storage del primo non viene eroso dai backup della chat-app verde) ha dato luogo e, a quanto pare, ora è molto più vicina all’esordio.

Analizzando via reverse engineering la nuova beta appena rilasciata su Android, ovvero la release 2.20.73, i summenzionati analisti del codice vi hanno notato segnali di un avanzamento di tale feature di backup, che sarà collocata nella sezione destinata ai backup delle chat, abilitabile dalla voce “Password proctect backups”. Tippando siffatta opzione, partirà la procedura per criptare i futuri backup, chiedendo all’utente alcune info di verifica, a partire dal suo numero di telefono: settata la password, quest’ultima andrà fornita in sede di ripristino del backup, con l’attento avvertimento, ben evidenziato, che WhatsApp non sarà in alcun modo in grado di assicurare un aiuto nel caso tale password venisse persa

Nonostante il prossimo arrivo di tale feature, celata nella beta 2.20.73 scaricabile da ApkMirror o dal Play Store (se iscritti al programma di testing dell’app), un recente report pubblicato da Caribou Data ha evidenziato come, nel 2019, in Sud Africa, Kenya e Nigeria, tra le app più utilizzate in ambito social, la seconda più popolare (dietro WhatsApp ufficiale), in grado di oscurare persino Facebook, Facebook Lite e Instagram, fosse GBWhatsApp, una versione modificata dell’app in verde apprezzata localmente per il suo avere diverse feature extra, tra cui l’invio di file più pesanti (50 MB vs i 16 standard), la gestione di account multipli (ottimi sui telefoni con due SIM), il recupero dei messaggi eliminati, o la lettura dei messaggi ricevuti senza risultare online, etc. Tutto ciò nonostante applicazioni del genere (come anche GMWhatsApp e YoWhatsApp) non assicurino la crittografia dei messaggi, espongano al pericolo di ban permanente, e siano potenzialmente addizionate con malware vario). 

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