WhatsApp: nuova beta, con tante novità per la dark mode

Ormai al sicuro, salvo nuove sorprese, WhatsApp si è appena concessa il rilascio di una nuova beta, per Android, grazie alla quale viene migliorato il meccanismo di avvio della modalità scura, ma anche la resa finale della stessa: ecco come.

WhatsApp: nuova beta, con tante novità per la dark mode

Inizio di fine settimana incredibilmente intenso quello che si avvia a principiare per WhatsApp, con la celebre chat app di Menlo Park che – risolta una pericolosa vulnerabilità (in ragione della quale un hacker poteva facilmente assumere il controllo del PC della vittima) – ha già rilasciato un nuovo aggiornamento, tramite il canale beta, col quale ha migliorato sensibilmente la situazione della dark mode, erogata sperimentalmente pochi giorni orsono.

Il nuovo aggiornamento, reso disponibile con il roll-out della beta 2.20.31 per l’ecosistema Android, prevede – nel changelog – le routiniere correzioni e miglioramenti prestazionali, ma anche alcune innovazioni relative alla dark mode, ovvero alla cosiddetta modalità scura che, introdotta in modo non definitivo di recente, non è piaciuta molto agli utenti finali, delusi dal fatto che sia stata impostata più su un grigio scuro che in un vero e proprio nero. 

La prima novità in merito alla dark mode di WhatsApp ha comportato che la stessa ora non sia più legata all’avviarsi del risparmio energetico di sistema, ma semplicemente a quando venga innestato il dark theme del robottino verde: ciò, a livello formale, ha portato a sostituire la voce “Imposta con Risparmio energetico” con “Predefinito“.

In più, da Menlo Park è stata distribuita una serie di temi scuri, che permette di personalizzare la modalità scura, sostanzialmente stabilendo quale sfondo (nero compreso, finalmente), stilato in Material Theme, debba scattare allorché sia previsto il “lato oscuro” del layout androidiano. 

Come anticipato, la novità in oggetto è stata erogata tramite la beta 2.20.31 di WhatsApp per Android che, però, può essere scaricata dal Play Store solo nel caso si sia iscritti al gruppo dei relativi beta-tester: diversamente (benché la cosa sia facile), è possibile aggirare la restrizione, e procurarsi ugualmente l’agognata beta, scaricandola manualmente da ApkMirror, e procedendo a installarla dopo aver abilitato l’installazione da fonti sconosciute.

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