Ultimamente, di WhatsApp si parla molto poco (nonostante il record di 75 miliardi di messaggini augurali scambiati a cavallo di Capodanno), anche per via dell’attenzione quasi tutta focalizzata sui vari dispositivi hi-tech che, con cadenza giornaliera, vengono presentati al CES 2018 di Las Vegas. Eppure, in quel di Menlo Park, sono già impegnati sul far arrivare ulteriori novità al grande pubblico di WhatsApp, che – però, nel frattempo – continua ad avere a che fare con l’atavica bufala dell’app in verde che torna a pagamento.
Per quanto riguarda le novità in arrivo su WhatsApp, la prima di queste riguarda lo switch facile da chiamata a videochiamata: ad oggi, per effettuare questo passaggio, bisogna chiudere la telefonata e far partire la chiamata con supporto visivo, perdendo non poco tempo. Gli esperti insider di WABetaInfo, però, hanno scoperto che ad alcuni utenti, via beta, sarebbe già arrivato l’aggiornamento che introduce il pulsante, a forma di videocamera, che permetterà di passare al volo da un tipo di chiamata all’altra: in pianta stabile, tale nuova funzionalità dovrebbe, quindi, arrivare nei prossimi giorni.
La seconda novità, invece, riguarda gli utenti di WhatsApp Business che, a partire dalla nuova versione disponibile nel Play Store, vengono a disporre di un sistema di risposte rapide, fino a poco tempo fa non presente.
Passando ad elementi ai quali il brand WhatsApp viene impropriamente associato, nei giorni scorsi ha ripreso a circolare, nella celebre app, la bufala evergreen del “ritorno a pagamento“ della medesima. La nuova catena spiega, con tanto di citazione da “un tg”, che il nuovo direttore di WhatsApp – Yong Lin – avrebbe tenuto una conferenza a Shangai per annunciare che l’app ridiventa a pagamento dalla mattina di sabato 13 Gennaio 2018: l’unico modo per evitare tutto ciò consisterebbe nel dimostrare di essere utenti molto attivi, re-inviando il testo di tale alert a 20 propri contatti.
Tanta dovizia di particolari serve a rendere più verosimile la notizia che, però, è pur sempre una bufala, facile da smontare: l’app è ancora di proprietà di Zuckerberg (dal 2014), ed è diretta dallo storico co-fondatore e CEO Jan Koum. Nessuna conferenza stampa sarebbe stava convocata dal suo staff, e non si hanno notizia di questo fantomatico ritorno del canone whatsuppiano né nel blog ufficiale, né nei relativi profili istituzionali su Facebook e Twitter.