Per contrastare Telegram, che di recente ha rilasciato non poche migliorie, la popolarissima app di messaggistica istantanea WhatsApp, che ha da poco fixato un pericoloso bug mangia-privacy, ha iniziato a testare, ad oggi ancora invisibili all’utenza normale, non pochi cambiamenti, come appurato da un gruppo di affidabili leakers.
Grazie ad una sofisticata operazione di reverse engineering, gli insiders di WABetaInfo hanno scovato diverse funzionalità alle quali WhatsApp starebbe lavorando, a partire da un sistema di ricerca in-chat per data, in stato avanzato di sviluppo per iOS, ma destinato ad arrivare anche su Android: rispetto all’attuale sistema, che permette di eseguire la ricerca di un messaggio per sola parola chiave, il nuovo sistema, rappresentato dall’iconcina blu di un calendario, che apparirà quando verrà richiamato il form di ricerca, permetterà di indicare la data a far conto dalla quale WhatsApp dovrà eseguire la ricerca, all’interno di chat prolungate particolarmente vivaci.
Viceversa, una funzione prevista per Android, ma che potrebbe far la sua comparsa anche nel client iOS, è quella della rivisitata sezione “Utilizzo dati e archiviazione” (Storage Usage): quest’ultima sarà integrata con nuovi filtri, permettendo di ricercare i file selezionandoli per dimensione (onde individuare quelli che rubano più spazio al device), o per quelli solo inoltrati, e consentirà di visualizzare le immagini salvate localmente ordinandole sempre per dimensioni, o tenendo conto di quali siano le più nuove o le più vecchie.
Sempre col fine di alleggerire le chat più intense, e recuperare spazio sullo smartphone, su iPhone sarebbe in sviluppo avanzato (con probabilità che ne benefici anche l’utente androidiano) anche una funzione rinnovata per la cancellazione dei messaggi di chat, che permetterebbe di eliminarli tutti in un colpo solo senza eccezione alcuna, o di farlo escludendo quelli preferiti (cioè con la stellina).
Già da tempo WhatsApp permette di fruire di alcuni video, provenienti ad esempio da Facebook e YouTube, direttamente dall’interno delle chat, mediante mini-player: qualcosa del genere sembra destinato ad accadere anche con i video condivisi dal video sharing indiano ShareChat, allestito da Mohalla Tech.
Infine, risulta giunto a conclusione la vicenda del bug che, presente nella funzione “Click to Chat “, aveva portato 300 mila numeri di telefono a essere indicizzati da Google: le numerazioni saranno sempre presenti negli url generati da tale feature, ma conterranno l’indicazione di deindicizzazione, riservata al motore di ricerca.