La sicurezza dei dati è un tema sempre più rilevante, soprattutto in un’epoca digitale in cui le vulnerabilità possono compromettere la privacy e l’efficienza dei dispositivi. Recentemente, sono emerse tre notizie che evidenziano sfide e soluzioni in questo ambito. WhatsApp ha affrontato una vulnerabilità legata ai messaggi effimeri, risolta solo dopo una serie di problemi tecnici. Microsoft, nel frattempo, ha dovuto gestire i bug emersi con le patch di gennaio per Windows 10 e 11, che hanno causato malfunzionamenti alle periferiche e ad altre funzionalità. Da parte sua, Apple ha celebrato il Data Privacy Day presentando nuove funzionalità che migliorano la protezione dei dati personali, dimostrando un impegno costante nella difesa della privacy degli utenti. In questi casi, l’industria tecnologica continua a lavorare per rispondere tempestivamente alle minacce, pur affrontando alcune difficoltà lungo il percorso.
WhatsApp: Meta risolve un bug che comprometteva la sicurezza dei messaggi effimeri
WhatsApp è stato a lungo considerato uno dei servizi di messaggistica più sicuri grazie alla crittografia end-to-end, ma una recente vulnerabilità legata ai messaggi effimeri ha destato preoccupazione. Questi messaggi, progettati per scomparire dopo essere stati visualizzati, avevano una falla che consentiva agli utenti di visualizzarli nuovamente, anche dopo che erano stati chiusi.Il bug era stato inizialmente individuato nel settembre 2023 dal ricercatore di sicurezza Tal Be’ery, il quale aveva scoperto una vulnerabilità su WhatsApp Web che permetteva di aggirare la limitazione dei media effimeri, permettendo di visualizzare e salvare i file che dovevano sparire. Meta aveva risolto la falla a dicembre, ma una nuova vulnerabilità è emersa nelle scorse settimane, questa volta sulla versione iOS dell’app. Gli utenti riuscivano a visualizzare i media effimeri in modo permanente attraverso una semplice procedura che li riportava nell’archivio.
Meta ha lavorato rapidamente per correggere il bug, rilasciando una patch durante il weekend del 20 gennaio. Nonostante la gravità del problema, l’azienda non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, suscitando preoccupazioni riguardo alla trasparenza nella gestione delle vulnerabilità.
Windows 10 e Windows 11: i bug delle patch di gennaio bloccano periferiche e funzioni
Passando a Windows, i recenti aggiornamenti distribuiti da Microsoft per Windows 10 e 11 hanno introdotto diversi bug che stanno causando disagi agli utenti, in particolare per chi utilizza periferiche come DAC USB, webcam e cuffie Bluetooth. Il problema principale riguarda il driver per le periferiche USB 1.0, che impedisce il corretto funzionamento dei dispositivi audio, con errori in Gestione dispositivi che segnalano l’impossibilità di avviare il dispositivo.Oltre ai problemi legati all’audio, sono stati segnalati bug che influenzano la connettività Wi-Fi, il Task Manager, lo Strumento di Cattura e la funzionalità Alt-Tab.
Microsoft ha riconosciuto la gravità del problema e ha promesso una soluzione rapida, anche se al momento non esistono soluzioni alternative se non disinstallare le patch “incriminate” (KB5049981 per Windows 10, KB5050009 per Windows 11 24H2 e KB5050021 per versioni precedenti di Windows 11).Gli utenti di Windows 11 24H2, in particolare, sembrano essere quelli più colpiti, dato che questa versione dell’OS ha già avuto una distribuzione complicata e segnata da numerosi problemi. La gestione di questi bug ha sollevato dubbi sulla qualità del processo di testing e rilascio delle patch, specialmente per una versione che doveva offrire miglioramenti significativi in termini di stabilità e funzionalità.
Data Privacy Day: le 10 funzioni di Apple per proteggere i dati personali
In occasione del Data Privacy Day, Apple evidenzia il suo impegno nella protezione della privacy degli utenti, offrendo numerose funzionalità pensate per garantire un controllo totale sui propri dati personali. In un’era digitale sempre più complessa, queste funzioni non solo migliorano la trasparenza, ma permettono anche di prevenire l’uso non autorizzato delle informazioni sensibili. Una delle principali opzioni disponibili è la possibilità di bloccare specifiche applicazioni per proteggere contenuti sensibili, come foto o messaggi privati, quando si condivide il dispositivo con altre persone. Inoltre, con iOS 18, gli utenti possono selezionare manualmente i contatti da condividere con le app, evitando di concedere l’accesso all’intera rubrica. Un’altra funzionalità utile è la navigazione privata in Safari, potenziata dalla possibilità di bloccare automaticamente le schede aperte, che rimangono protette da Face ID o Touch ID quando il dispositivo viene lasciato incustodito. La protezione contro il tracciamento nei link è un’altra funzione chiave, poiché Apple rimuove i parametri invisibili che potrebbero essere utilizzati per monitorare l’attività online degli utenti.
In situazioni di emergenza, come la perdita del dispositivo, il Controllo di sicurezza consente di interrompere rapidamente la condivisione dei dati e di verificare chi ha accesso alle informazioni personali. Allo stesso modo, un resoconto dettagliato delle attività delle app fornisce informazioni su come e con quale frequenza vengono utilizzati i permessi di accesso a dati sensibili. Per chi desidera proteggere ulteriormente la propria identità online, Apple offre la possibilità di nascondere la propria email, creando indirizzi temporanei (alias) che garantiscono anonimato. La condivisione della posizione può essere limitata alla sola area approssimativa, impedendo alle app di tracciare la posizione precisa dell’utente. Inoltre, indicatori visivi di registrazione avvisano l’utente quando il microfono o la fotocamera sono in uso, aumentando la consapevolezza della privacy. Infine, il Relay privato iCloud assicura che l’indirizzo IP e i dati di navigazione vengano mascherati, garantendo un livello di anonimato elevato durante la navigazione online.