Sia Uber che Snapchat stanno introducendo importanti novità nei loro servizi, e il focus è chiaramente la sicurezza personale, in particolare quella degli utenti più vulnerabili. Due aggiornamenti distinti, ma accomunati da un obiettivo preciso: offrire maggiore controllo e tranquillità durante gli spostamenti.
Uber: ora si può scegliere una donna come autista
Uber ha ufficialmente avviato negli Stati Uniti, a partire da Los Angeles, un’opzione molto attesa: la possibilità per gli utenti di richiedere una corsa con una conducente donna. Si tratta di una funzione pensata soprattutto per le passeggere che preferiscono viaggiare con autisti donne, per una questione di comfort o sicurezza. In passato, affidarsi a una guida femminile era possibile solo per coincidenza: il sistema non permetteva di impostare preferenze in tal senso. Ora, grazie a questa nuova opzione, l’app mostrerà la richiesta solo alle donne iscritte come autiste sulla piattaforma.
E non è tutto: anche le conducenti potranno scegliere di accettare soltanto corse da utenti di sesso femminile. La funzione arriverà presto anche a San Francisco e Detroit, ma non è ancora prevista una data per il rilascio in altri Paesi, tra cui l’Europa. L’iniziativa risponde alla crescente richiesta di misure più mirate contro molestie e disagi durante le corse.
Snapchat: arriva “Home Safe” per dire agli amici che sei tornato a casa
Anche Snapchat ha pensato a un modo per rassicurare amici e familiari con una funzione chiamata Home Safe. Integrata nella Snap Map, questa novità consente di inviare automaticamente una notifica ai propri contatti selezionati una volta tornati a casa sani e salvi. L’utente può impostare la propria abitazione come punto di riferimento e attivare l’opzione prima di un viaggio o di un rientro.
Al momento dell’arrivo, l’app invierà una sola notifica — senza tracciare l’intero percorso — che comparirà direttamente nella chat con la frase: “You got home safe” (lett. “hai raggiunto casa sano e salvo”). L’invio è ovviamente limitato ai contatti autorizzati ad accedere alla posizione, per una questione di privacy. Una funzione simile alla condivisione della posizione in tempo reale, ma meno invasiva e più discreta.