Twitter: novità per i Moments, il conteggio delle emoji, e la privacy degli url accorciati

Twitter, di recente finita al centro di un'inchiesta per questioni di privacy, ha annunciato due importanti novità applicative, che prevedono la scomparsa di Moments dalle app mobili, ed un diverso conteggio dello spazio occupato dalle emoji più complesse.

Twitter: novità per i Moments, il conteggio delle emoji, e la privacy degli url accorciati

Twitter, il microblog del canarino azzurro, di recente, ha dato avvio a due importanti novità che andranno a coinvolgere i “Moments” e le emoji: non solo. Come Google e prima ancora Facebook, anche la piattaforma in questione è finita al centro di un’inchiesta per motivi di privacy.

Nell’Ottobre del 2015, Twitter introdusse – su desktop e app mobili – la funzione “Moments”, che si occupava di raggruppare, per argomento, foto, immagini, notizie fornite da testate scelte (es. Buzzfeed, o il NYT), ed i migliori post del momento. Su app mobile, tale feature seguiva un approccio di tipo visuale, e permetteva di switchare da una notizia all’altra tramite un semplice trascinamento laterale.

Ebbene, proprio la versione mobile di Moments è giunta al termine: ad annunciarlo è la stessa azienda californiana, con un cinguettio nel quale spiega che la motivazione di tale defalcamento dipende da uno scaso utilizzo dei Momenti su smartphone e tablet. Di conseguenza, ci si concentrerà su funzionalità più utili e, tuttavia, sarà ancora possibile avvalersi di Moments grazie alla versione web based di Twitter, accessibile via browser

Le novità in seno a Twitter proseguono con un ulteriore annuncio, sul forum aziendale, nel quale si comunica una decisione a proposito delle emoji, onde non sprecare i caratteri dei post, da tempo portati a 280, e col fine di ridurre la confusione nei conteggi di quanto sia ancora lo spazio a propria disposizione. In pratica, ormai messo a regime l’aggiornamento della propria libreria open source “Twitter text 155”, d’ora innanzi tutte le emoji, anche quelle con differenze di genere e di tonalità di pelle, verranno conteggiate con lo stesso numero di caratteri.

Infine, la privacy. The Verge ha reso noto che la commissione irlandese per la tutela della privacy, in seguito ad un reclamo avanzato dal professore britannico Michael Veale sulla base di quanto previsto dal GDPR in auge dal Maggio scorso, ha avviato un’indagine per appurare se Twitter abbia raccolto (e, in caso affermativo, quali) dei dati tramite il suo sistema di accorciamento degli url (shortener url), ideato anni fa per far risparmiare caratteri agli utenti che condividevano link sulla bacheca e nei messaggi privati. A quanto pare, tali url accorciati potrebbero essere usati anche per raccogliere dati statistici sulle abitudini di navigazione: il portale, interpellato, si è detto impegnato a collaborare con le autorità di Dublino in merito alla vicenda.

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