Di recente, Telegram ha reso noto d’aver superato il miliardo di download nel solo Play Store di Android, indubbiamente anche grazie al lungo black-out dei servizi di Menlo Park che, tra il 4 e il 5 Ottobre, ha coinvolto anche WhatsApp, con la conseguenza che, su diverse piattaforme, la messaggistica di Pavel Durov ha raccolto 70 milioni di nuovi utenti, arrivando – a livello globale – a una base di più di 550 milioni di account attivi.
Per continuare ad offrire tante funzionalità (alcune anche molto simpatiche, come gli adesivi animati) in forma gratuita, ma anche per far tesoro del successo maturato, la piattaforma, che aveva prospettato tale novità nel Dicembre del 2020, ha annunciato l’arrivo della pubblicità attraverso l’Ad Platform. Secondo quanto spiegato in una pagina ufficiale, la pubblicità non riguarderà le chat, ma solo i Canali (che, come noto, possono avere anche milioni di iscritti) che abbiano almeno 10mila iscritti.
A quel punto, appariranno annunci pubblicitari, ma solo in forma di messaggi testuali da massimo 160 caratteri: questi ultimi non punteranno a siti di terze parti, esterni, ma pubblicizzeranno altri Canali: le pubblicità, inoltre, non si ripeteranno eccessivamente e saranno contestualizzate al Canale nel quale appaiono mentre, a tutela della privacy degli utenti, arriva l’osservazione secondo cui i loro dati non saranno né raccolti né analizzati, tal che non vi saranno annunci mirati ma tutti visualizzeranno lo stesso messaggio pubblicitario.
Gli inserzionisti, dal canto loro, avranno facoltà di scegliere i Canali in cui far apparire i loro messaggi, e di settarne lingua e argomento: i gestori dei Canali, invece, non potranno decidere quali annunci mostrare, ma potranno giovarsene in termini economici, visto che Telegram ha previsto un programma di revenue sharing in base al quale le entrate degli annunci pubblicitari che faranno la loro comparsa nei Canali saranno suddivise, secondo percentuali ancora non note, tra la piattaforma Telegram stessa e i coloro che gestiscono i Canali coinvolti.
Telegram, inoltre, secondo quanto precisa TuttoAndroid, prevede che gli utenti che “non vorranno visualizzare la pubblicità avranno la possibilità di esprimere il loro dissenso“, sebbene non sia chiaro in che modo ciò possa esplicarsi e con quali conseguenze.