Telegram: dati alle autorità tedesche, svelato compleamente Telegram premium

Inizia male il middle-week di Telegram che, già investito dalla polemica per alcune scottanti rivelazioni in merito alla tutela dei dati degli utenti, si è anche visto sviscerare nel dettaglio l'offerta del futuro abbonamento Premium.

Telegram: dati alle autorità tedesche, svelato compleamente Telegram premium

Al centro di polemiche in merito ai dati degli utenti forniti alle autorità tedesche, la piattaforma di messaggistica Telegram si è recentemente vista svelare i dettagli, molto completi, sul suo ormai imminente piano d’abbonamento Premium. 

Telegram ha sempre ribadito pubblicamente di non condividere con terzi, nemmeno con i governi, i dati degli utenti, adducendo spesso come prova il duro confronto con Mosca nel 2018, con conseguente richiesta di rimozione dagli app store e ban sul territorio della Federazione russa. Qualcosa, però, nella sostanza non starebbe propriamente in questi termini, come già intuito sempre nel 2018, quanto Telegram modificò i propri termini sulla privacy, per aprire alle richieste di collaborazione che fossero giunte formalmente al quartier generale del CEO Pavel Durov.

Nelle scorse giornate, il periodico di approfondimento Der Spiegel ha pubblicato un articolo nel quale viene rivelato come in realtà Telegram passi informazioni alle autorità tedesche, quando si tratta di indagare su reati come il terrorismo o gli abusi sui minori, confermandosi restia a collaborare in tutti gli altri casi, compresi quelli più diffusi della violazione della proprietà intellettuale, mediante condivisione, nei gruppi Telegram, di IP per le IPTV con cui guardare film o eventi sportivi gratuitamente.

Telegram, ovviamente, ha risposto, sostenendo che rispetto al passato non sia cambiato nulla, e che “zero” byte di dati sono stati passati a terzi, compresi i governi: nel frattempo, proseguono le rivelazioni, che vorrebbero Durov aver partecipato a una call col ministro tedesco degli interni in merito alla necessità di lottare assieme per scovare i gruppi criminali che si avvalgono di Telegram, senza contare che esisterebbe anche una mail della piattaforma, creata ad hoc, a cui le autorità tedesche invierebbero le segnalazioni a ogni scoperta d’un contenuto “sensibile”. 

Intanto, nelle scorse ore, grazie a un ex programmatore di Telegram, è finito online l’elenco di tutti i vantaggi che si otterranno abbonandosi a Telegram Premium per la modica cifra di 4.99 dollari al mese: nello specifico, si otterranno nuovi adesivi con animazioni e aggiornamenti mensili in merito, niente pubblicità nei canali pubblici, download velocizzati per documenti e file multimediali, condivisione dei file sino a 4 GB (vs i 2 degli utenti free, anche se lo spazio d’archiviazione sarà illimitato per tutti), un badge a forma di stella nel profilo (la cui descrizione potrà avere 140 caratteri contro i 70 degli utenti free) per confermare il sostegno alla piattaforma,

Anche per foto e video sarà possibile usare più caratteri, compilando didascalie più lunghe. Per rispondere ai messaggi saranno inclusi ulteriori reazioni animate non presenti nel set standard di 16 emoji: per i messaggi audio sarà possibile ottenerne la trascrizione testuale mentre, nella gestione delle chat, sarà possibile nascondere le nuove chat a chi non faccia parte dei propri contatti, settare l’archiviazione automatica e la cartella predefinita. Diversi limiti poi saranno raddoppiati (o quasi), basti pensare ai 4 account (vs 3 free) gestibili nell’app, alle 400 GIF salvate (vs 200), ai 10 adesivi preferiti (vs 5), ai 10 link pubblici per Canali e Super Canali, alle conversazioni pinnate nella cartella (200 vs 100) e nella scheda principale (10 vs 5), al numero di cartelle di chat (20 vs 10), al numero di chat per cartella (200 vs 100) e al limite per Canali e Super Canali (1.000 vs 500).

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