Spotify: trimestrale buona ma forti problemi con Apple

Dopo una piccola parentesi, torna a farsi vivo il noto servizio di streaming Spotify che, nelle scorse ore, ha diffuso i dati sulla sua ultima trimestrale, oltre ad alcuni dettagli del suo confronto-scontro con Apple.

Spotify: trimestrale buona ma forti problemi con Apple

Nel mentre si attende ancora che rilasci la playlist riassuntiva dell’anno, la Wrapped 2022, Spotify ha diffuso comunque informazioni importanti, ma relative alla sua terza trimestrale fiscale, e a un’atavica controversia con Apple, arricchitasi di nuovi sviluppi. 

Secondo quando reso noto da Spotify, col terzo trimestre di quest’anno, in fatto di utenti attivi totali, le cose sono andato meglio di quanto si prevedesse: tre mesi fa ci si aspettava di arrivare a 450 milioni di utenti, compresi quelli che ascoltano con la pubblicità e, invece, si è arrivati a 456 milioni, con un + 20% sullo stesso periodo dello scorso anno e una crescita del 6% rispetto al Q2. Del totale, 195 milioni sono utenti paganti, con un incremento che in questo caso è stato del 13% rispetto allo stesso periodo del 2021. 

Per il Q4, cioè l’ultimo trimestre dell’anno, l’auspicio della piattaforma svedese è di arrivare a 779 milioni di utenti attivi in totale, dei quali 202 milioni del tipo pagante in quanto abbonato. Sempre nel novero delle informazioni condivise in merito alla trimestrale Q3 conclusasi a Settembre, Spotify ha però palesato qualche ombra a livello finanziario visto che, sì, il fatturato si aggira sui 3 miliardi di euro, con una crescita del 21% ma, a livello contabile, bisogna anche considerare i 166 milioni di euro di perdite

Sul piano dell’atavico scontro in corso da anni con Apple, che fa passare gli acquisti in-app sul suo Store per le forche caudine di commissioni che possono arrivare anche al 30%, come noto nel 2019 l’Unione Europea ha ritenuto anti-concorrenziali le pratiche di gestione dell’App Store e, di conseguenza, Apple ha dovuto consentire che gli sviluppatori indicassero anche sistemi di pagamento extra Store. A questo punto Spotify si è inventata un sistema per la vendita degli audiolibri, per ora possibile solo negli USA che, però, questa l’accusa della piattaforma di streaming, è “troppo complicato e confuso“, sostanziandosi in 9 passaggi (tra cui toccare un audiolibro, vedere una pagina con lucchetto e icona di riproduzione, toccare quest’ultima, visualizzare una pagina per richiedere info sulle modalità di acquisto dell’audiolibro, ricevere una mail con link per l’acquisto), con danni che coinvolgono i consumatori, gli autori e “gli editori che si trovano sotto il controllo di Apple“. 

In più, secondo quando condiviso dal New York Times, infine, prima di approvarla, Apple aveva bocciato nell’ultimo mese per 3 volte l’aggiornamento di Spotify contenente gli audiolibri, perché violava le sue regole guida “che disciplinano il modo in cui le app possono comunicare con gli utenti sulle opzioni di acquisto al di fuori dell’App Store“: ciò perché “Spotify non può offrire un pulsante all’interno dell’app per richiedere le e-mail degli utenti“.

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