Dal nord Europa, da Stoccolma per la precisione, è giunta notizia secondo cui la versatile piattaforma di streaming musicale nota come Spotify, anche per tamponare le ultime iniziative di YouTube, ha appena rilasciato una nuova e alquanto singolare novità in ambito playlist: il tutto mentre sarebbe allo studio l’iniziativa di lanciare uno smart speaker brandizzato, con tanto di assistente vocale.
Grosso modo, un po’ tutte le piattaforme di streaming musicale condividono lo stesso range di funzionalità e, quindi, l’esigenza di distinguersi è sempre più pressante per chi, come Spotify, attualmente ne domina il mercato. In ragione di ciò, facendo tesoro di un sondaggio in base al quale i padroni di animali domestici attenzionano costantemente il loro benessere, anche tramite la musica, considerata un buon anti-stress o semplicemente qualcosa di gradito da questi ultimi, è partito il lancio, già messo a regime, di una nuova funzione, che permette agli iscritti della piattaforma di generare, mediante un algoritmo, una “Pet Playlist”.
Per sfruttare la novità (accessibile da https://pets.byspotify.com/), basterà scegliere l’animale posseduto (criceto, uccello, cane, gatto, iguana), stabilirne in modo granulare il tratto dominante della personalità (sempre attivi o languidamente a riposo, timidi o amichevoli, apatici o curiosi), fornirne il nome e una foto, che verranno usati nella copertina della Playlist (corredata anche dai nomi degli autori dei brani) e nella miniatura per la relativa condivisione al volo (assieme all’hashtag #SpotifyPets) su Twitter, Facebook, e Instagram.
Alcuni dei principali competitor (es. Amazon e Google) della società fondata nel 2006 da Daniel Ek, CEO di Spotify, possiedono uno smart speaker, col quale “pompare” la diffusione dei propri servizi: anche la piattaforma svedese con sede a Stoccolma potrebbe entrare in questo ristretto club, con un proprio hardware.
A esserne sicura è la leaker Jane Manchun Wong (@wongmjane) che, analizzando il codice del client di riferimento, vi avrebbe trovato dei riferimenti ad uno Spotify Device, rappresentato come una sorta di piccolo cubo provvisto di Bluetooth, denominato Home Thing. Ad oggi, però, non è dato sapere lo stadio di sviluppo del progetto che potrebbe presto subire un’accelerata, magari con la distribuzione – entro fine anno – di una serie di unità ad un ristretto numero di tester.