Signal vs WhatsApp: è scontro a suon di novità nel reame della messaggistica

Nel mentre WhatsApp procede nello sviluppo delle Community, a cui lavora ormai da qualche tempo, la rivale Signal ha messo a segno un colpo notevole, migliorando le proprie videochiamate che ora supportano un massimo di 40 partecipanti.

Signal vs WhatsApp: è scontro a suon di novità nel reame della messaggistica

Nelle scorse ore, si è consumato un curioso quanto involontario confronto a distanza, nel “reame” della messaggistica istantanea, tra Signal, consigliata persino dalla talpa Edward Snowden, e WhatsApp, ormai da anni sotto il controllo di Meta (ex Facebook Inc).

In particolare, la messaggistica open-source Signal, tra le realtà del settore che più è cresciuta nell’anno che si avvia a concludersi (lo scorso Gennaio aveva superato i 50 milioni di utenti su Android), ha aggiornato tutte le versioni del proprio client, introducendo una possibilità notevole in relazione alle videochiamate di gruppo.

Queste ultime in precedenza erano ferme a un massimo di 5 partecipanti, mentre con l’implementazione appena messa a regime diventa possibile avviare videochiamate collettive sino a 40 partecipanti in totale, sempre – ovviamente – sotto l’egida della crittografia end-to-end.

Superata su uno dei terreni diventati nevralgici in tempi di pandemia e restrizioni alla socialità, WhatsApp, le cui videochiamate ad oggi permettono un massimo di 8 partecipanti, si è rifocalizzata sullo sviluppo delle proprie migliorie, come confermato da una recente scoperta portata alla luce dai leakers di WABetaInfo, grazie ad una delle loro consuete sessioni di reverse engineering. Nello specifico, confermando quanto già appurato con l’analisi della beta 2.21.25.17, quando si era individuata l’intenzione di supportare in futuro le Community, federando vari gruppi, l’analisi della successiva beta 2.22.1.4, sempre per Android, ha portato ad constatare che continua il lavorio di implementazione per la creazione di queste Community.

I nuovi screenshot estratti dai meandri del codice della nuova beta, scaricabile da ApkMirror o dal Play Store (dopo l’iscrizione alla pagina dei tester), ha permesso di appurare come, prima di procedere alla giunzione dei gruppi sotto una Community, occorrerà, attraverso un’apposita finestra, scegliere un nome per la Community che si sta per creare e, volendo, dacché la cosa è facoltativa, redigere anche una descrizione per la stessa.

Ad oggi, scaricando la summenzionata beta 2.22.1.4 non si ha modo di notare tutto ciò, essendo ancora in fase di sviluppo e quindi non palese al pubblico ma, in compenso, procedere ad avere sempre l’ultimo aggiornamento rilasciato, stabile o beta che sia, permette di farsi trovare pronti nel caso del rilascio di nuove funzioni. 

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