Problemi per Google: la fine della collaborazione con Fossil e disagi per gli utenti di Google Home e Maps

Con il 2025, Fossil interrompe la sua partnership con Google nel settore degli smartwatch, mentre gli utenti di Google Home e Google Maps si trovano a fronteggiare malfunzionamenti e errori che stanno creando disagi a livello globale.

Problemi per Google: la fine della collaborazione con Fossil e disagi per gli utenti di Google Home e Maps

Con l’inizio del 2025, una delle collaborazioni più longeve nel mondo degli smartwatch arriva al capolinea. Fossil, da anni partner principale di Google per la piattaforma Wear OS, ha deciso di interrompere definitivamente il suo impegno nel settore degli smartwatch. Nonostante i tentativi di diversificare la sua offerta con dispositivi innovativi come il Citizen CZ Smart Gen 2, il marchio non è riuscito a imporsi nel competitivo mercato, segnando la fine di una lunga era per Wear OS. Contemporaneamente, Google deve fare fronte a un altro problema, con i malfunzionamenti che stanno colpendo i dispositivi Google Home e Google Nest, creando disagi tra gli utenti. Ma non è tutto: anche Google Maps sta facendo parlare di sé, con un errore nella mappatura che ha mandato in tilt i turisti in India, facendo registrare disagi e confusione. Un periodo turbolento per il gigante di Mountain View, che sembra essere alle prese con più difficoltà di quanto ci si aspettasse.

Fossil e Google: la fine di una collaborazione con Wear OS

Con l’inizio del 2025, si chiude definitivamente il capitolo di Fossil nel mondo degli smartwatch basati su Wear OS. Il marchio, che per anni è stato uno dei partner principali di Google per la piattaforma per indossabili, ha annunciato la fine della sua avventura con gli smartwatch Wear OS, rimuovendo dal mercato l’ultimo modello disponibile, il Citizen CZ Smart Gen 2. La decisione segna un punto di svolta per Fossil, che aveva investito molto nella collaborazione con Google, ma che non è riuscita a conquistare una posizione di rilievo nel competitivo mercato degli smartwatch. Fossil aveva puntato su Wear OS per diversificare la sua offerta nel settore degli indossabili, diventando un nome di riferimento prima dell’arrivo del Pixel Watch di Google e del passaggio di Samsung da Tizen a Wear OS.

Tuttavia, la transizione alla nuova versione di Wear OS nel 2023 ha presentato numerosi ostacoli. La mancata risposta positiva da parte del pubblico e le difficoltà tecniche nell’implementazione hanno portato l’azienda a riconsiderare la propria posizione. Nel gennaio 2024, Fossil aveva ufficialmente annunciato il suo ritiro dal mercato degli smartwatch Wear OS, promettendo comunque di garantire supporto software per i dispositivi già venduti. Il Citizen CZ Smart Gen 2, un dispositivo nato dalla collaborazione con il marchio Citizen, era l’ultimo modello rimasto disponibile per l’acquisto, ma anche questo non è riuscito a evitare il declino. Lanciate nel 2023, le difficoltà tecniche e i problemi di distribuzione hanno ostacolato la sua diffusione, costringendo Citizen a ritirarlo temporaneamente dal mercato. Nonostante fosse tornato disponibile verso la fine dell’anno, il dispositivo è stato venduto a prezzi scontati rispetto al prezzo originale, e ora non è più acquistabile, segnando la chiusura definitiva di questa collaborazione.

Assistenti Google Home in difficoltà: malfunzionamenti diffusi

In un altro fronte, molti utenti di dispositivi Google Home e Google Nest hanno segnalato malfunzionamenti diffusi che stanno creando disagi a coloro che si affidano agli assistenti vocali per compiti quotidiani. Negli ultimi giorni, infatti, i dispositivi non rispondono più correttamente a comandi basilari, come la richiesta delle previsioni meteo o dell’ora. Sebbene altre funzionalità più complesse continuino a funzionare, i problemi sembrano riguardare principalmente i comandi vocali di base. Il malfunzionamento ha colpito una vasta gamma di dispositivi, inclusi i Google Home Mini, Nest Audio e Nest Hub Max. Gli utenti segnalano che, nonostante i dispositivi sembrino reagire, accendendo le luci di stato, non forniscono alcuna risposta verbale.

La problematica, che ha raggiunto il culmine durante le festività natalizie, non sembra essere universale: alcuni utenti continuano ad utilizzare i loro dispositivi senza problemi, suggerendo che potrebbe trattarsi di un bug selettivo, forse legato a specifiche configurazioni o regioni geografiche. Le segnalazioni sono cominciate a crescere a partire dal 30 dicembre 2024, quando molti utenti hanno espresso il loro disappunto sui forum di supporto ufficiali di Google. Attualmente, l’azienda non ha fornito spiegazioni ufficiali sul problema, ma gli utenti sono invitati a segnalare i malfunzionamenti per aiutare i tecnici a risolvere rapidamente la questione.

Google Maps fa impazzire i turisti: un errore che continua a creare disagi

Un errore nella mappatura di Google Maps sta causando enormi disagi a centinaia di turisti in India. L’app di navigazione, che guida milioni di utenti in tutto il mondo, ha etichettato erroneamente un tempio minore dedicato alla Dea Mookambika nel villaggio di Nandalike come il famoso tempio Kollur Mookambika. Di conseguenza, numerosi turisti, che volevano visitare il tempio principale, si sono ritrovati nel remoto villaggio a circa 100 chilometri di distanza, generando caos e confusione. Questo errore, che persiste da oltre tre mesi, ha avuto un impatto negativo anche sui residenti locali, con centinaia di veicoli che hanno invaso Nandalike, creando notevoli disagi. Nonostante le segnalazioni di turisti e abitanti del luogo, Google non ha ancora provveduto a correggere l’errore.

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