Microsoft continua a innovare il mondo del software con due novità che uniscono nostalgia e praticità moderna. Da un lato, il ritorno di un classico degli anni ’90: l’editor di testo MS-DOS, ora riprogettato e disponibile anche su Linux e macOS. Dall’altro, una funzione molto richiesta dagli utenti di Windows 11, che finalmente potranno spostare gli indicatori di volume e luminosità sullo schermo, migliorando la personalizzazione e l’esperienza d’uso quotidiana.
In primis, Microsoft sorprende ancora una volta con un ritorno inatteso e un aggiornamento pratico per Windows 11, dimostrando di saper coniugare innovazione e rispetto per la tradizione. A trent’anni dal debutto originale, l’editor di testo MS-DOS, noto semplicemente come “Edit“, torna in una veste moderna e multipiattaforma, compatibile con Windows, macOS e soprattutto Linux. Questo remake, sviluppato nel linguaggio Rust, è sorprendentemente leggero, con un file eseguibile di appena 250 KB, ma conserva l’immediatezza e la semplicità che hanno reso celebre l’originale, introducendo al contempo funzionalità aggiornate come il supporto completo allo standard Unicode, l’integrazione delle espressioni regolari per facilitare ricerche avanzate nei testi e la capacità di gestire file di dimensioni molto grandi, anche di diversi gigabyte, un limite impensabile per il primo Edit degli anni ’90, che invece faticava a lavorare con file superiori ai 300 KB.
L’editor è nato principalmente per rispondere a una specifica esigenza delle versioni a 64 bit di Windows, che, a differenza delle precedenti versioni a 32 bit, non includono più un editor di testo predefinito per l’interfaccia a riga di comando (CLI). Questo vuoto, che aveva spinto molti utenti a rivolgersi a soluzioni di terze parti o a editor più complessi come Vim o Nano, viene così colmato da Microsoft con uno strumento leggero, intuitivo e versatile, pensato sia per gli utenti esperti che per i neofiti.
Non meno importante è la sua natura open source, che permette alla comunità di sviluppatori di contribuire al suo miglioramento e adattamento alle diverse piattaforme.
Parallelamente a questo gradito ritorno, Microsoft ha introdotto una funzionalità attesissima dagli utenti di Windows 11: la possibilità di spostare gli indicatori di volume e luminosità sullo schermo. Fino a oggi, questi pop-up comparivano per impostazione predefinita centralmente lungo il bordo inferiore del display, un posizionamento che non sempre si adattava alle preferenze o all’usabilità dei singoli utenti. Con l’ultima build Insider (26200.5661), rilasciata nel Dev Channel, è ora possibile spostare questi indicatori in alto al centro oppure nell’angolo in alto a sinistra dello schermo. Questa opzione, semplice ma molto richiesta, consente una personalizzazione maggiore dell’esperienza d’uso, aiutando a evitare che i pop-up interferiscano con altri elementi grafici o distraggano durante l’utilizzo del PC.
La scelta di escludere l’angolo in alto a destra è probabilmente legata alla presenza dei pulsanti di controllo delle finestre (riduci a icona, massimizza/minimizza e chiudi) che si trovano in quell’area, ma Microsoft non esclude di poter aggiungere in futuro ulteriori posizioni in base al feedback degli utenti. È importante sottolineare che questa personalizzazione riguarda esclusivamente i pop-up nativi di Windows 11, ovvero quelli relativi a volume, luminosità, modalità aereo e desktop virtuali.
I pop-up gestiti dal software dei produttori hardware, come quelli per il blocco della fotocamera o la retroilluminazione della tastiera, continueranno a mantenere il loro posizionamento e grafica originale. Infine, la build Insider include altre novità, tra cui aggiornamenti per l’app Recall, miglioramenti nelle impostazioni di lingua e località e nuove funzionalità per gli amministratori di sistema che ora possono fissare applicazioni a Start in modo temporaneo, lasciando comunque agli utenti la possibilità di rimuoverle. Questi aggiornamenti, seppur meno evidenti, confermano l’impegno di Microsoft nel migliorare costantemente l’esperienza utente e la gestione del sistema operativo, tenendo conto anche delle richieste della community.