Messenger: ecco le novità per la privacy annunciate da Facebook

Il noto social network, che ha appena introdotto una novità per lucchettare l'accesso a Messenger, ha reso noto il prossimo arrivo nella medesima app di ulteriori funzionalità volte a tutelare con maggior efficacia la privacy e la sicurezza dei relativi utenti

Messenger: ecco le novità per la privacy annunciate da Facebook

Dopo l’implementazione di una funzione, la condivisione dello schermo, utile in ottica assistenza e smart working, Messenger, l’ex chat app interna di Facebook ha comunicato il varo di alcune migliorie in ambito privacy destinate, a partire da oggi ed a seguire nei prossimi mesi, ai propri users.

La prima novità volta ad estendere il livello di privacy all’interno di Messenger riguarda la funzione “App lock” che, già portata in dote agli utenti di iOS e iPadOS (per Android occorrerà attendere i mesi a venire), impone che, all’uscita dall’app, per il successivo rientro, occorrerà passare attraverso le Forche Caudine dell’autenticazione biometrica via Face ID o TouchID

I campi di applicazione dell’App Lock, ideale per sottrarre la visione dei contenuti ad occhi indiscreti, sono i più svariati, e vanno dal caso in cui si tenda a prestare spesso il proprio device, a quello in cui lo stesso sia adoperato da più utenti, o sia accessibile in un ambiente densamente popolato (es. un ufficio). 

Inoltre, Facebook ha annunciato che, nei prossimi mesi, saranno anche altre le funzioni introdotte per Messenger in ambito privacy. Nello specifico, mentre oggi è il sistema a separare i messaggi ricevibili direttamente da quelli che vanno nelle richieste di messaggio in quanto inviati da persone che non si conoscono, un domani sarà l’utente a poter scegliere da chi farsi inviare dei messaggi, con la diretta conseguenza del deviare i restanti utenti nella summenzionata cartella per le richieste di messaggio. 

Infine, Menlo Park ha espresso l’intenzione, anche in questo caso senza fornire una precisa data di rilascio, di sfocare i contenuti che finiranno nel folder per le richieste di messaggio, lasciando all’utente la decisione di visualizzarli per effettuare una segnalazione o semplicemente rispondervi, in modo che sarà possibile tutelare il destinatario dalla ricezione di messaggi angoscianti o di immagini sconce

Continua a leggere su Fidelity News