Come noto da diverse settimane, al McEnery Convention Center di San Jose, in California, è partita la quattro giorni del WWDC 2018 che, al day one, ha visto presentato – da Craig Federighi e Tim Cook – il nuovo sistema operativo iOS 12, erede di quell’iOS 11 la cui diffusione, pari all’81% dei device mobili della Mela morsicata, ha messo in evidenza la gran frammentazione del mondo Android che, solo nel 6% dei casi, ha abbracciato Android Oreo.
Il nuovo iOS 12 arriverà (in autunno) in dote ai device che hanno già ricevuto iOS 11 e che, in questo modo, otterranno – oltre a una più costante (nel tempo) stabilità – boost prestazionali che andranno dal 40 (avvio app) al 70% (navigazione nel rullino) grazie a nuove routine di gestione del processore.
Oltre ai miglioramenti in questione, capaci di allontanare la proverbiale obsolescenza programmata dei device Apple, il nuovo iOS 12 passerà, in ambito realtà aumentata, ad ARKit 2: questo porta con sé la capacità – tramite l’app Measure e la fotocamera posteriore – di misurare gli oggetti 3D condividendone i risultati con gli altri, e l’arrivo di funzionalità Ar (grazie al formato usdz co-ideato con Pixar) anche in app di sistema come Mail, Messaggi, News, ed il browser Safari.
Col varo dell’iPhone X sono nate le animoji, ora arricchite di altri rappresentanti (es. koala, t-rex) e capaci di rilevare il momento della lingua: in più, sono arrivate le Memoji che, somiglianti alle AREMoji di Samsung, potranno essere usate – con grande realismo (grazie alla True Depth camera) – anche in iMessage. FaceTime, dal canto suo, passa a supportare chiamate sino a 32 persone (aggregazioni anche a conversazioni già avviate, persino da Apple Watch), con la possibilità – nel caso si passi dall’audio al video – di potersi avvalere anche degli avatar nei testé citati formati (animoji e memoji), e degli stessi fun effect – come adesivi e filtri – presenti nella Fun Camera.
Notevoli i miglioramenti anche nell’usabilità quotidiana: le notifiche delle medesime app verranno raggruppate, la modalità non disturbare si potrà programmare per luoghi ed ore e, di notte, agevolerà il riposo, nascondendo le notifiche sulla block screen, ed abbassando la luminosità del display: grazie ad un’acquisizione recente, l’app Workflow diventa di sistema, rinominata in Shortcuts, mantenendo immutata la capacità di ricorrere alle azioni rapide per automatizzare alcuni processi.
Siri, infine, più intelligente grazie a suggerimenti smart forniti al momento opportuno, profonderà i suoi aiuti ovunque, con indicazioni nei form di ricerca, nella schermata di blocco, con appositi ricordi (“per te”) selezionati nell’app Foto, e la capacità di usare le parole chiave per avviare le azioni rapide. Infine, con Screen time si potrà avere un rapporto del tempo passato sulle varie app in modo da poterlo gestire meglio, e sì che i propri genitori possano impostare dei limiti a questo o quell’applicativo.