Instagram testa sulle Storie lo sticker per le chat di gruppo, e fa causa a chi vende like e account falsi

Instagram, sempre impegnata in repulisti per espellere dal "tempio" del foto sharing i venditori di like e account falsi, sarebbe anche intenta a testare uno sticker per semplificare l'accesso alle chat di gruppo: ecco in che modo.

Instagram testa sulle Storie lo sticker per le chat di gruppo, e fa causa a chi vende like e account falsi

Nonostante un inizio di settimana avaro di novità per Instagram, la celebre applicazione di foto sharing, dal 2014 sotto l’egida di Facebook, ha destato comunque l’attenzione dei media di settore per due iniziative, tra cui l’ideazione di un nuovo sticker, ed una tardiva pulizia di primavera, contro i venditori di follower e like falsi. 

Da qualche giorno è ormai ufficiale che Facebook, entro fine Maggio, dismetterà il progetto per le videochat di gruppo noto come Bonfire, traslandone gran parte delle funzionalità in altre app: tra queste potrebbe esservi proprio Instagram, tramite uno strumento che prevederebbe l’applicazione degli stickers nelle Storie, come già visto a proposito degli adesivi musicali, di quelli per porre domande, o effettuare Quiz.

In questo caso, secondo quanto rivelato dalla celebre programmatrice Jane Manchun Wong (@wongmjane), studentessa di Scienze Informatiche presso l’Università di Massachusetts Dartmouth, il tutto dovrebbe essere finalizzato nel semplificare il modo in cui gli utenti o spettatori di una Storia possono accedere ad una chat di gruppo impostata sul tema della stessa: apposto lo sticker in una Storia, ad esempio relativa all’ultimo episodio di una serie TV di grido, gli altri utenti, cliccando sul segnaposto dell’adesivo, sarebbero ammessi a chattare tra loro e con il creatore del contenuto. 

Ad oggi, però, oltre a questo modus operandi, reso noto dalla Wong tramite vari screenshot, non è ben chiaro quali altre peculiarità avrebbe la chat, né a quanti utenti massimi sarebbe aperta. 

Quello che è certo è che Facebook, come dimostrato con l’esperimento in Canada volto a nascondere i like sui post di Instagram, punta molto a interazioni sane e trasparenti e, a tale scopo, Menlo Park avrebbe anche fatto causa a un’agenzia (tra le tante similari), la Social Media Series Limited, che in pochi anni avrebbe messo da parte 10 milioni di dollari di introiti vendendo a modiche cifre account e like falsi (5.000 a singolo post per meno di 40 dollari, o 35 euro) anche per la piattaforma di Instagram.

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