Instagram: iniziative pro comunità Lgbtq+ e di colore, attenzione a news e nudo

Secondo alcuni studi, Instagram, che si è attivata per offrire più tutela alla comunità di colore e per celebrare il Pride 2020, risulterebbe molto utilizzata in ambito informativo, ma eccessivamente sbilanciata sulle foto di nudo femminile.

Instagram: iniziative pro comunità Lgbtq+ e di colore, attenzione a news e nudo

Instagram, il cui utilizzo cresce anche in ambito informativo, come molte altre piattaforme digitali, ha preso posizione, con varie iniziative, a sostegno della comunità Lgbtq+ e di quella di colore: tuttavia, molto appare ancora da fare, però, perché il suo algoritmo risulti esente da critiche. 

Stante l’esigenza di evitare gli assembramenti, in tutto il mondo si è deciso di tenere online gli eventi destinati a celebrare il Pride 2020. Anche Instagram si è attrezzata di conseguenza, attraverso alcune novità che permettano di celebrare in modo ottimale l’evento ed esprimere vicinanza alla comunità Lgbtq+. Nello specifico, alcuni artisti, come Ashton Attz, Josh McKenna, e Niege Borges, hanno ideato degli sticker dedicati al Pride 2020 che, se toccati all’interno delle Storie a cui sono stati applicati, paleseranno altri disegni a tema.

Sempre nelle Storie è possibile applicare, dopo averne constatato la risultanza mediante la preview, il filtro Pride Frames, con 12 varianti di colore che esprimono l’unicità di ogni persona. In collaborazione con la no-profit agency Glaad, Instagram ha selezionato gli hashtag più adoperati (es. #loveislove, #pride #equality, #lgbtq, #virtualpride) dalla comunità Lgbtq+: questi ultimi, applicati a un post, permetteranno di visualizzarlo corredato dalle nuance dell’arcobaleno mentre, associati a una Storia, per tutta la durata della stessa, 24 ore, la foto del profilo sarà incorniciata da un arcobaleno.

Anche la comunità di colore sarà destinataria dell’attenzione di Instagram, il cui CEO ha promesso alcuni interventi in tal senso. Nello specifico, si interverrà per valutare come vengono filtrati i contenuti, onde appurare se vi siano coinvolti dei pregiudizi a livello algoritmico: in più verranno analizzati i problemi di sicurezza in cui potrebbero incorrere gli utenti di colore, per porre ad essi rimedio, e si approfondiranno anche i meccanismi di verifica degli account, per accertarsi che procedano con la dovuta inclusività, visto che sono spesso stati accusati di favorire altri gruppi. 

In attesa di capire quando e come si concretizzeranno tali promesse, Instagram è finita al centro di alcuni studi, che ne hanno evidenziato pro e contro. Solitamente, si tende a pensare Instagram come al luogo dell’effimero: eppure, una ricerca del Reuters Institute ha constatato come sia cresciuto il ruolo della piattaforma in ambito informativo (specie durante il coronavirus), con un uso – in tal senso – raddoppiato dal 2018, e l’eventualità che – nel 2021 – Twitter sia superato quanto a condivisione di contenuti politici e informativi. 

D’altro canto, l’esito di uno studio (già contestato da Facebook) condotto dall’European Data Journalism Network e dall’AlgorithmWatch, su 26 volontari che hanno seguito alcuni account tratti da varie parti del mondo e riguardanti vari argomenti (moda, cibo, viaggi, bellezza, cibo, etc), ha appurato che le immagini con soggetti seminudi, a torso nudo, in intimo, occupavano il 30% dei contenuti che venivano riscontrati (da un’estensione di monitoraggio) in cima ai NewsFeed: nell’eventualità che le foto riguardassero donne, vi era il 54% di possibilità in più di occupare tali posizioni, mentre foto riguardanti cibo e paesaggi avevano il 60% di possibilità in meno. 

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