Instagram, la nota piattaforma di photo-sharing da anni controllata da Facebook, è di recente rimasta coinvolta in nuove polemiche sui suoi effetti deleteri verso le nuove generazioni. Ciò non l’ha bloccata dal cimentarsi in nuovi test, o dallo sviluppare nuove funzioni ancora non pubbliche ma comunque scoperte dai leakers.
Negli scorsi giorni, il Wall Street Journal, che non ha mancato d’impallinare anche il social Facebook, ha attenzionato, con un’inchiesta critica, anche Instagram, pubblicando un report interno alla piattaforma, dal quale si evince come la stessa sia consapevole del fatto che avvalersene possa far male a teenagers e adolescenti, ragazzi e (in misura maggiore) ragazze visto che (al contrario di TikTok che punta sulle performance e sul “saper fare”, o di Snapchat che si focalizza sul rendere divertente il volto via filtri ed effetti vari) si concentra sull’esposizione di stili di vita e aspetti fisici perfetti (spesso artificiosi o costruiti a tavolino per la pubblicazione), cui è impossibile sottrarsi nel proprio Feed, nelle pubblicità, e nelle Storie.
La conseguenza di tutto ciò sarebbe che molti di questi giovani utenti andrebbero incontro a depressione, ansia, disturbi alimentari, dismorfia, e pensieri autolesionistici (suicidio compreso). La reazione della piattaforma non si è fatta attendere, con la responsabile delle politiche pubbliche di Instagram, Karina Newton che ha svelato come Menlo Park sia impegnata nel “cambiare Instagram in meglio“, facendo tesoro dell’esito di questa ricerca, sebbene sia consapevole anche del fatto che lo stato di cose in questione dipenda dal fatto che Instagram riflette la realtà, dove pure sono presenti ansia e confronto sociale negativo. Dal CEO di Instagram, Adam Mosseri, nel corso di un’intervista a Recode, è invece arrivato l’azzardato accostamento di Instagram con l’invenzione dell’auto, spiegando cioè che ambedue producano più valore di quanto ne distruggano con “effetti collaterali”.
Consapevole di avere molto di cui farsi perdonare, Instagram non si è concessa indugio nello sviluppo di nuove funzioni con le quali tenere avvinto il proprio pubblico di utenti. Secondo il leaker Alessandro Paluzzi, Instagram sarebbe al lavoro su uno strumento di Stories montage che, analogamente a qualcosa di simile già presente su TikTok, permetterebbe di creare dei nuovi Reels direttamente dalle Storie: il tutto avverrebbe mediante un editor che, visualizzati i fotogrammi di una Storia, li unirebbe in una clip, suggerendo anche della musica d’accompagnamento che, una volta scelta, si sincronizzerebbe automaticamente con le transizioni in questione.
Sempre dal leaker Paluzzi è giunta la scoperta del fatto che prosegue lo sviluppo delle Storie esclusive per i membri dei Fan Club, con la funzione che ora sarebbe giunta al punto d’includere anche una schermata iniziale per i Creators, in cui questi ultimi devono inserire i loro dati anagrafici, fiscali, e di pagamento. Da qualche tempo, Instagram stava lavorando alla funzione per permettere di prendere un pezzo d’un Reel altrui e di usarlo per crearne uno proprio: secondo l’esperto programmatore di cui sopra, la funzione in oggetto, non ancora palese, è stata rinominata da Stitch a Remix e ora comprenderebbe anche due opzioni, di cui una per riprodurre il proprio Reel dopo (“Remix After”) quello originale, e quella per riprodurlo in contemporanea (“Remix Togheter”).
Sul piano più immediatamente disponibile, Instagram ha avviato un test, in Nuova Zelanda e Australia, che coinvolge alcuni utenti del posto abilitati a usare la funzione “Map Search”: quest’ultima prevede, all’interno del tab Discover, l’icona di una mappa in alto a destra, toccando la quale si possono scoprire i luoghi d’interesse e le attività (es. negozi, ristoranti, bar) nei paraggi con in più il beneficio che, toccando ciascuno dei relativi indicatori di posizione, si ricaveranno info su quello specifico luogo come, nel caso dei negozi, gli indirizzi, gli orari di apertura e chiusura, i prezzi, e una griglia comprensiva dei post pubblici che siano stati condivisi taggando quella data posizione.
Da Matt Navarra, esperto di social media, arriva la scoperta di un test riguardante i live, che permetterebbe ai creator di esercitarsi, per calmare l’ansia e preservare la propria immagine, prima di importanti sessioni di live col proprio pubblico: nello specifico, lo screenshot condiviso mostrerebbe come sia possibile esercitarsi da soli o con un pubblico selezionato, per poi chiudere “le prove” quando ci si senta pronti per “andare in onda” col broadcast.
Infine, dopo averle rimosse nel Luglio del 2020 in vista delle successive presidenziali USA, dopo 10 mesi d’assenza, sono state ripristinate le Location Stories che, relative alle Storie in cui siano taggati dei posti, possono essere visualizzate sulla mappa, attraverso miniature rotonde all’interno dei cerchi colorati tipici delle Storie. Toccando questi ultimi si potrà “navigare” tra le Storie pubbliche che facciano riferimento a quella data posizione mentre, trascinando la mappa, si potranno scoprire Storie di posizione in ogni parte del globo.