Google Maps: pagamento parcheggi in-app, previsione tempi percorrenza più precisi, sviluppo dark mode

Finalmente, la dark mode in Google Maps sembra pronta a esordire, stando all'attuale stadio dei lavori in merito: tra i progetti futuri dell'app, intanto, figurano la prospettiva di pagare i parcheggi in-app via Google Pay, e più precise stime di percorrenza.

Google Maps: pagamento parcheggi in-app, previsione tempi percorrenza più precisi, sviluppo dark mode

Da quando sono iniziati i festeggiamenti per il 15° anniversario, Google Maps ne ha “macinate” di novità e, a quanto pare, non avrebbe ancora esaurito la sua vena creativa in questa coda di 2020: a tale conclusione portano le indiscrezioni di diversi rumors, relative all’arrivo della dark mode, il varo della possibilità di pagare i parcheggi in-app, e le dichiarazioni ufficiali sull’intelligenza artificiale usata per prevedere il tempo necessario per arrivare a destinazione. .

La prima novità, per ora limitata agli USA (Austin, Texas), riguarda la possibilità di pagare il parcheggio con Google Pay, implementata grazie a un evoluto sistema di parking digitalizzato ideato da Passport: nello specifico, da Maps, tippato sul pulsante ad hoc per la nuova funzione, si potrà inserire, ricavandolo dai cartelloni di segnalazione adiacenti, il numero della zona di parcheggio, perché parta il timing, che potrà essere esteso, o portato a conclusione per il saldo, appunto via Google Pay. 

A portare alla ribalta la seconda novità sono stati i redattori di 9to5google, nel corso del teardown (sbobinamento) applicativo effettuato sulla release 10.50 di Google Maps per Android, dal quale hanno appurato come stia procedendo lo sviluppo della dark mode che, ad oggi, e sin dal 2018, esiste già su GMaps, anche se coinvolge solo la navigazione (con l’eccezione della barra verde in alto per le indicazioni e del pulsante bianco per Assistant). 

Secondo quanto confermato anche dal leaker Alessandro Paluzzi (@ alex193a), il nuovo step evolutivo della modalità scura di Google Maps, che le permetterà di abbracciare anche i menu e le impostazioni, si sostanzierà nell’apparizione della voce “Aspetto” (Appearance) tra le impostazioni dell’app: da questa, una volta cliccata, si accederà a 3 opzioni, esplicate in una finestra pop-up, tra cui una che permetterà di conservare il Tema bianco, una che ne abiliterà quello scuro (tutta l’interfaccia virerà verso il grigio scuro, con i testi che passeranno dal nero al bianco), e una che prevederà di adeguarsi (Tema predefinito per dispositivo) al tema adottato dal sistema operativo (quindi passando alla dark mode se lo avrà già fatto Android o iOS). 

Tra le altre novità che, infine, arriveranno prossimamente su Google Maps, non mancano le previsioni più precise sul traffico, in modo da poter prevedere il tempo d’arrivo a destinazione, sì che l’utente possa prendere in considerazione strade alternative. Nello specifico, Google, collaborando con i propri Deep Mind labs ha elaborato l’architettura Graph Neural Networks che, basata sul machine learning e l’intelligenza artificiale, non tiene solo conto dei tempi di percorrenza reale delle strade, anche a seconda della loro lunghezza, ma analizza anche i set di dati storici, per prevedere se vi sia probabilità che l’utente finisca imbottigliato in un ingorgo che magari ancora non c’è. Inoltre, si terrà conto di altri fattori, per incrementare l’attuale tasso di precisione (97%) delle previsioni in merito, considerando la qualità della strada, le segnalazioni degli utenti (oggetti sulla strada, chiusura corsie, lavori in zona), e le indicazioni dei governi locali (limiti di velocità, restrizioni per Covid-19 o lavori in corso, presenza pedaggi, etc). 

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