Google sta vivendo un periodo di trasformazioni significative, sia in termini di aggiornamenti alle sue applicazioni che nel corso di procedimenti legali. Da una parte, l’azienda sta migliorando l’esperienza utente su diverse piattaforme, come Gemini, YouTube, Google Drive e Google News, con nuove funzionalità pensate per semplificare l’interazione e aumentare l’efficienza. Dall’altra, Google deve affrontare un’importante causa antitrust negli Stati Uniti riguardo al suo dominio nel settore della pubblicità online. Il caso, che si sta concludendo in questi giorni, potrebbe avere conseguenze rilevanti per la compagnia, in particolare per quanto riguarda la sua infrastruttura pubblicitaria.
Gemini: un restyling necessario, novità per l’analisi del codice
Una delle principali novità riguarda l’app Gemini, che si prepara a un’importante revisione del suo design. L’app, che ha svolto un ruolo centrale nell’integrazione delle funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, ha visto un continuo arrivo di nuove opzioni che, purtroppo, hanno portato a un sovraccarico visivo. Gli utenti hanno segnalato un’interfaccia disordinata, con duplicazioni di opzioni nei menu e un accesso poco intuitivo alle diverse funzionalità. Questo ha spinto Google a intervenire per migliorare l’esperienza utente.
Secondo quanto riportato dai ricercatori, tra cui AssembleDebug, Google sta lavorando per consolidare tutte le opzioni disponibili in un’unica sezione inferiore del menu, accessibile tramite un lungo tocco su una risposta o mediante un nuovo pulsante di overflow. La nuova interfaccia semplifica l’accesso alle funzionalità, eliminando la duplicazione e migliorando l’usabilità generale. La disposizione dei menu sarà ora più chiara, con opzioni organizzate in stile “scheda”, che renderanno l’app più fluida e meno confusa. Sebbene questi cambiamenti siano ancora in fase di sviluppo, l’intento è di rendere l’app più funzionale e meno ingombrante.
Inoltre, Google sta trasformando il suo assistente AI Gemini in un potente strumento per sviluppatori, introducendo la capacità di analizzare intere cartelle di codice in modo efficiente e intuitivo. Questa nuova funzione, scoperta nella versione beta dell’app Google, consente agli utenti di caricare fino a 1.000 file per progetto con una dimensione complessiva di 100 MB, permettendo un’analisi completa del codice e delle sue interconnessioni.L’obiettivo di questa innovazione è semplificare operazioni complesse come il debug e l’ottimizzazione, rispondendo alle crescenti esigenze di chi lavora su software articolati.
Novità per YouTube, Google Drive e News
Google non si è limitata a Gemini; altre applicazioni hanno ricevuto aggiornamenti significativi. YouTube, ad esempio, ha introdotto una funzionalità molto richiesta per gli utenti iOS: la possibilità di caricare un video direttamente dalla schermata di condivisione del sistema operativo. In precedenza, gli utenti dovevano aprire l’app YouTube per caricare contenuti, ma ora possono farlo facilmente anche da altre app come la galleria. Questo ritorno a una funzionalità che era stata rimossa nel 2018 semplifica di molto il processo, soprattutto per chi desidera caricare contenuti rapidamente.
Inoltre, Google Drive su Android ha visto il lancio di un nuovo file picker. Questo aggiornamento semplifica la gestione dei file nelle app, con una nuova organizzazione a schede orizzontali che consente di visualizzare i file direttamente nelle varie sezioni senza dover navigare tra diverse schermate. Questa novità migliora l’efficienza, riducendo il numero di passaggi necessari per trovare e aprire un file. Anche Google News sta preparando un’importante ristrutturazione della home page. Gli utenti potranno beneficiare di un feed più personalizzato e immediato, con nuovi “chip” per filtrare le notizie in base a categorie specifiche. Questa modifica dovrebbe rendere l’esperienza di navigazione più mirata, consentendo a ciascun utente di accedere facilmente alle informazioni più rilevanti per i propri interessi.
Il processo antitrust di Google negli Stati Uniti sul suo impero pubblicitario online sta per concludersi
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha concluso il suo caso contro Google, accusando il gigante tecnologico di aver dominato illegalmente il mercato della pubblicità online. Le argomentazioni finali, presentate ad Alexandria, in Virginia, segnano la conclusione di un processo di 15 giorni svolto a settembre, durante il quale i pubblici ministeri hanno sostenuto che Google avesse monopolizzato i mercati dei server pubblicitari per editori, delle reti pubblicitarie per inserzionisti e degli scambi pubblicitari. L’avvocato del DOJ, Aaron Teitelbaum, ha sottolineato che Google aveva manipolato le regole del mercato per mantenere il proprio dominio, definendo l’azienda un “monopolista una, due, tre volte“. D’altro canto, la difesa di Google, guidata da Karen Dunn, ha respinto le accuse, sostenendo che la legge non supporti l’idea di un comportamento monopolistico.
Dunn ha argomentato che il mercato della pubblicità online è competitivo, con molti attori, e che le decisioni aziendali di Google erano legittime. Durante il processo, gli editori hanno testimoniato che non sarebbe stato possibile abbandonare Google a causa del suo controllo dominante sulla domanda pubblicitaria, con News Corp che ha stimato ingenti perdite di ricavi pubblicitari se avesse cambiato piattaforma. Se il tribunale dovesse dare ragione al DOJ, i pubblici ministeri hanno suggerito che Google potrebbe essere obbligata a vendere Google Ad Manager, una piattaforma chiave della sua infrastruttura pubblicitaria. Tuttavia, gli analisti considerano questo caso un rischio finanziario minore rispetto ad altre indagini antitrust in corso, come quella sul monopolio della ricerca online di Google.