Facebook: su Messenger si testa la protezione delle chat via scansione del volto

Secondo alcune indiscrezioni giunte da una fonte molto affidabile, la messaggistica istantanea di Messenger potrebbe presto beneficiare di un sistema di protezione biometrico delle chat, basato sulla richiesta di scansione del volto.

Facebook: su Messenger si testa la protezione delle chat via scansione del volto

Non molto tempo fa, WhatsApp ha introdotto la blindatura delle proprie chat, tramite la richiesta di scansione delle impronte digitali. A quanto pare, però, un’altra applicazione di messaggistica istantanea della holding di Facebook potrebbe presto quasi seguirne le orme, con un sistema biometrico, secondo alcuni rumors appena diffusi in Rete.

La nota programmatrice e leaker Jane Manchun Wong (@wongmjane), analizzando il codice di una versione di Messenger per Android, vi ha scorto le evidenze di un sistema di protezione della chat che, basato sul riconoscimento del volto, permetterebbe di blindare l’accesso alle chat ogni qualvolta si dovesse prestare il device a terzi. 

Il meccanismo, ad oggi noto come “Face ID” (sebbene in versione definitiva potrebbe chiamarsi diversamente, per non violare un copyright detenuto da Apple), funziona più o meno come la protezione via fingerprint di WhatsApp e, nello specifico, prevede che l’utente precisi dopo quanto tempo richiedere la scansione del volto per poter tornare visualizzare le chat: ad oggi, le possibilità di scelta prevederebbero la subitanea richiesta dell’accesso biometrico appena dopo l’abbandono dell’app, o che la scansione del volo venga pretesa dopo un certo range temporale (1, 15, 60 minuti). 

In ottica privacy, inoltre, la Wong avrebbe scoperto – come elemento positivo – che i dati della scansione del volto non verrebbero instradati verso i server di Menlo Park (rimanendo, quindi, probabilmente in locale) mentre, con un effetto parzialmente ridimensionante, andrebbe osservato come i contenuti dei messaggi, anche ad app bloccata, risulterebbero ugualmente consultabili dall’area delle notifiche, dalla quale si potrebbe anche rispondere agli stessi, o alle chiamate VoIP in arrivo.

Come spesso accade anche per altre scoperte funzionali, non è detto che tale feature venga effettivamente integrata nella versione definitiva di Messenger: in tal senso, in caso affermativo, potrebbero essere necessari ancora molti mesi di sperimentazione privata, sebbene sia chiaro una volta di più l’intento (dichiarato) di Mark Zuckerberg di trasformare le sue creature applicative in strumenti per conversazioni sempre più private. 

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