Brave browser, il browser che ripaga gli utenti grazie a spot "etici"

Brendan Eich, cofondatore di Firefox e autore del linguaggio JavaScript, si cimenta in una nuova sfida online. E' la volta di Brave browser, il browser ultraveloce che ripagherà creatori di contenuti ed utenti grazie a pubblicità autorizzate non invasive.

Brave browser, il browser che ripaga gli utenti grazie a spot "etici"

Il settore dei browser è ben presidiato da diversi attori già molto consolidati come Chrome, Firefox, Explorer (Edge), Opera e Safari. Eppure, ciò nonostante, un nuovo protagonista della scena software è pronto a debuttare in questo settore: parliamo di Brave Browser, il browser – veloce e risparmioso dei dati – che ripaga gli utenti che lo usano.

Brave Browser è l’ultima creazione di Brendan Eich, il cofondatore di Mozilla Firefox e creatore del linguaggio JavaScript (recentemente implementato grazie ad un algoritmo italiano) e si basa sul codice di Chromium (Chrome). Al suo interno troviamo, integrato, un adblock in grado di bloccare tutti i sistemi di fingerprinting e gli script che provano a iniettare pubblicità mirate. Grazie a questo sistema, sui sistemi fissi, la navigazione è del 40% più veloce mentre, sui device mobili, la velocità cresce sino a 4 volte (con relativo risparmio di traffico dati consumato).

Certo, si potrebbe dire che risultati simili sian ottenibili anche da un normale browser con estensione adblock: vero. Tuttavia, Brave browser, oltre a bloccare le pubblicità fastidiose, si occupa anche di mostrarci – a scelta – delle pubblicità proprietarie che ripagheranno sia i creatori dei contenuti (cui andrà il 55% degli introiti) che gli stessi utenti del browser (cui andrà un 15% dei profitti). Una tantum gli utenti finali verranno pagati attraverso un versamento in bitcoin che potranno convertire e riscuotere, o riutilizzare per pagare la lettura di alcuni articoli, o per fare donazioni ai proprietari di taluni web site visitati.

Perché il meccanismo funzioni, accertata la disponibilità degli inserzionisti pubblicitari, occorrerà che Brave browser raggiunga una massa critica di utenti (almeno 15 milioni) e che si trovi un buon sistema per accertare che l’user abbia visto una certa pubblicità e che, magari, l’abbia anche cliccata. Scartando i classici sistemi di tracciamento, si potrebbero adoperare dei tag tematici di interesse che permettono di targhettizzare l’utenza senza scendere nel dettaglio individuale.

Attualmente Brave browser è alla sua prima versione di test e manca di un sistema di gestione dei preferiti e di una sezione download ma in futuro, oltre a queste funzionalità, dovrebbe introdurre anche un sistema di navigazione in incognito, la navigazione in HTTPS, ed un hub per la conservazione di preferiti e password in modo che si possa effettuarne la sincronizzazione tra diversi dispositivi (grazie ad un Universally unique identifier o UUID).

Secondo le ultime comunicazioni ufficiali di Eich, Brave browser – il browser iperveloce che ripaga i suoi utenti grazie a pubblicità autorizzate – dovrebbe fare il suo esordio su Pc, Mac, Linux, iOS, e Android entro fine anno, verosimilmente nei mesi di Settembre-Ottobre 2016.

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