Amazon compie due mosse strategiche che riflettono l’evoluzione contemporanea del gigante dell’e-commerce e della tecnologia. La prima riguarda il lancio di Alexa Plus sul web, segnando il debutto dell’assistente vocale AI di nuova generazione anche fuori dall’ecosistema dei dispositivi Echo. La seconda riguarda la sicurezza dei contenuti su Fire TV, con l’avvio della disattivazione definitiva delle app pirata, confermando l’impegno dell’azienda nel contrastare l’accesso a contenuti non autorizzati.
Alexa Plus, già disponibile sui dispositivi Echo e in fase di accesso anticipato per gli utenti statunitensi, approda ora anche su browser tramite il sito alexa.com. La piattaforma permette di interagire con l’assistente tramite chat testuale, caricando eventualmente file o scegliendo prompt predefiniti. L’interfaccia, simile a quella già presente nell’app, include comandi per pianificare attività, apprendere informazioni, creare contenuti, acquistare prodotti e trovare risorse.
L’esperienza di Alexa Plus su web consente di mantenere il contesto tra i dispositivi collegati, come Echo e Fire TV, rendendo l’assistente più versatile e accessibile. Al momento, alcune funzionalità non sono supportate: l’interazione vocale, la gestione della smart home e la riproduzione musicale restano limitate, ma Amazon prevede di ampliare gradualmente le capacità.
Il servizio sarà gratuito per gli abbonati Prime, mentre i clienti non Prime dovranno pagare 19,99 dollari al mese una volta conclusa la fase di accesso anticipato.
Parallelamente, Amazon ha avviato il blocco definitivo delle app pirata su Fire TV, una decisione annunciata già a novembre e attuata nei giorni scorsi. Le applicazioni identificate come strumenti per accedere a contenuti non autorizzati non possono più essere avviate; il pulsante per forzare l’apertura è stato sostituito da un’opzione “Ignora”, rendendo impossibile l’uso delle app disabilitate. Anche reinstallandole, queste rimangono bloccate. La blacklist viene generata principalmente in base al nome del pacchetto, e alcuni utenti esperti hanno già trovato modi per aggirare i blocchi attraverso versioni clonate o nomi alternativi, mentre strumenti ufficiali di clonazione come App Cloner sono stati rimossi dallo store Amazon. Al momento, piattaforme come Kodi, che permettono l’accesso a contenuti pirata tramite componenti aggiuntivi di terze parti ma non sono progettate per questo scopo, non risultano coinvolte nel blocco.