Votare fa bene alla salute, fare politica no, secondo una ricerca

Tale ricerca mostra lati nascosti della democrazia diretta, mai sondati in precedenza: gli esiti, che riguardano in maniera particolare i ragazzi, dicono che votare fa bene alla salute, non l'impegno diretto in politica.

Votare fa bene alla salute, fare politica no, secondo una ricerca

Siamo prossimi all’importante voto delle elezioni politiche del 4 marzo 2018 ed una ricerca della rivista scientifica Child Development mette in luce nuovi aspetti della democrazia diretta e della politica che non erano mai stati presi in considerazione, che dimostrano che la partecipazione alla politica ed alla vita sociale può far bene alla salute fisica e mentale, entro certi limiti.

I ragazzi che pensano alla politica, al contesto sociale ed alla seria possibilità di votare, secondo lo studio, in genere sono gli stessi che spesso rientrano nelle attività di volontariato, utili per la società. Questi ragazzi, per prima cosa, hanno la possibilità di avere nel futuro uno stipendio elevato ed avranno una migliore istruzione e cultura rispetto a quelli che non votano.

I ragazzi che si impegnano nel voto, che seguono la politica e che praticano attività sociali mangiano meglio, sono più accorti al tipo di alimentazione che praticano nelle varie fasi del giorno e sono poco esposti a sintomi depressivi, tutte caratteristiche che agiscono in modo inverso in buona parte dei ragazzi che non praticano questo stile di vita.

L’attivismo politico, quello che porta all’impegno diretto nella stressante vita che comporta lo spendersi per la propria comunità, è invece portatore di alcuni fattori negativi comportamentali, come appunto lo stress, e, ancor peggio, l’utilizzo di sostanze stupefacenti.

La ricerca conclude che chi pratica attivamente alla politica, come fare marce, battaglie politiche e partecipazione intensa alle attività istituzionali porta ad andare contro qualcosa o a promuovere dei grossi cambiamenti, fattori in ogni caso di instabilità e che con ogni probabilità portano ad un logorio delle soglie di resistenza mentale.

Come sempre, come ogni ricerca, questi risultati non sono assoluti e validi per ognino, ma delineano una tendenza generica. In conclusione, cita la ricerca, l’interesse verso la politica e verso la società sono fattori che incidono positivamente sulla salute e sull’alimentazione, mentre gli stessi scienziati promettono di approfondire come questo impegno civico si rifletta in modo positivo anche sul resto della comunità.

Continua a leggere su Fidelity News