Via libera alla vendita del farmaco che combatte 29 tipi di tumori

La Commissione UE ha approvato la commercializzazione di un nuovo farmaco orale che agisce su 29 tipi di tumore. Per la comunità medica è un vero e proprio “jolly” in quanto non agisce sulla malattia, ma su una rara alterazione genica tipica di molte neoplasie

Via libera alla vendita del farmaco che combatte 29 tipi di tumori

La lotta ai tumori non conosce sosta. L’ultimo strumento in mano alla medicina è rappresentato da un farmaco che agisce su 29 diversi tipi di tumore. Dopo aver ottenuto il via libera alla sua commercializzazione da parte della Commissione UE, il farmaco che si basa sulla molecola larotrectinib – la cui efficacia è stata presentata nel corso del Congresso europeo di oncologia Esmo – sarà presto disponibile al pubblico.

Il farmaco in questione ha raggiunto dei risultati definiti “eccezionali nel 79% dei pazienti valutati, in quanto ha permesso di ridurre del 30% la massa tumorale. Più nello specifico, non andrebbe a colpire l’organo malato, ma una rara alterazione genica Ntrk riscontrabile nelle cellule cancerogene di diverse neoplasie. Proprio per tale ragione la comunità medica lo considera un farmaco “agnostico” o “jolly, in altre parole efficace indipendentemente dalla localizzazione del tumore.

Somministrabile per via orale sia a pazienti adulti che pediatrici, il farmaco agisce sui tumori in stadio avanzato o metastatico, ovvero in tutte quelle circostanze in cui l’operazione chirurgica è rischiosa o impraticabile. Come ribadito dalla comunità medica, oltre ad essere particolarmente incisivo, provocherebbe un numero limitato di effetti collaterali.

Stando a quanto documentato, il nuovo ritrovato sarebbe efficace per contrastare diverse neoplasie tra cui quelle del polmone, tiroide, melanoma, colon, sarcoma, tumori gastrointestinali, delle ghiandole salivari e nel caso di fibrosarcoma infantile, ma a patto che presentino una particolare alterazione genica rara definita in gergo come fusione genica di Ntrk.

Dati alla mano, il farmaco in Italia potrebbe andare incontro alle esigenze di circa 4mila pazienti. Salvatore Siena, ordinario di oncologia all’Università di Milano e oncologo all’Ospedale Niguarda, ha specificato sul punto che il farmaco “si focalizza direttamente sull’alterazione genica che promuove la crescita del tumore, e questa può essere comune a più tipi di tumore. La sfida oggi è, dunque, riuscire a scoprire i pazienti che hanno tale alterazione genica, per poterli trattare al meglio”.

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