Verme solitario: sintomi, cura e diagnosi

Il verme solitario può vivere fino a 25 anni nel nostro organismo senza dare alcun sintomo. Vive nell'intestino assimilando il 5% di tutto ciò che ingeriamo.

Verme solitario: sintomi, cura e diagnosi

Gli alimenti non cotti, conservati male o mal manipolati possono essere l’habitat di numerosi contaminanti pericolosi. I parassiti veicolati attraverso gli alimenti possono essere pluricellulari o unicellulari e causano malattie dette parassitosi. La “teniasi” è causata dai vermi parassiti “Taenia saginata“, “Taenia solium” o “Diphyllobithrium latum“, note reispettivamente come “tenia bovina”, “tenia suina” e “tenia dei pesci”. Ne esistono più di 100 tipi, ma sono queste 3 ad interessare l’essere umano.

Ogni anno si registrano circa 50 milioni di casi. Uno dei Paesi appartenenti all’Unione Europea più colpiti è la Germania. La contaminazione si trasmette per via oro-fecale, cioè, le larve della tenia raggiungono l’ambiente attraverso le feci, gli animali le ingeriscono, le larve si schiudono nel tessuto muscolare e l’uomo le ingerisce. Quando l’uomo si nutre di carne o pesce contaminato, le uova di tenia si schiudono nell’intestino. Qui si origina la scolice, cioè la testa. La tenia può crescere, in seguito, dai 2 ai 22 metri a seconda del tipo di tenia contratta; infatti, la tenia dei pesci raggiunge i 30 metri di lungheza. Ogni tenia può vivere fino a 25 anni.

La teniasi non crea alcun sintomo fatta eccezione per dimagrimento, debolezza e nausea. La tenia, però, sottrae numerose vitamine e il 5% da tutto ciò che l’organismo ospite ingerisce. Raramente compaiono sintomi come nausea, vomito e dolori addominali che si manifestano dopo alcuni mesi dal contagio.

La malattia viene anche chiamata “verme solitario“. La principale misura di prevenzione consiste in una cottura completa di carne e pesce. Un altro metodo per prevenire la contaminazone è la surgelazione a temperature intorno ai -18°C per almeno 10 giorni.

La presenza della tenia si osserva attraverso un’analisi delle feci. La terapia farmacologica, di conseguenza, consiste nella somministrazione di lassativi. Si ritiene che l’assunzione di aglio, melograno e semi di zucca favorisca l’allontanamento della tenia. Nei casi più severi si deve ricorrere ad una piccola terapia chirurgica.

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