L’altezza è da sempre vista come una caratteristica estetica da apprezzare, sinonimo di bellezza. Sembrerebbe però esserci una ragione, dimostrata ora scientificamente, per cui sarebbe meglio non essere troppo alti.
Infatti, secondo un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori della Stanford University (California) e pubblicato sulla rivista Circulation, alcuni geni coinvolti nell’altezza sono anche associati alla varicosi, ovvero alla dilatazione delle vene. In altre parole, questi geni causerebbero il malfunzionamento delle valvole nelle vene, rendendo difficile il ritorno del sangue dagli arti inferiori al cuore.
Le vene varicose sulle persone alte: la ricerca
Questa condizione, piuttosto diffusa, viene vista spesso solo come antiestetica, per via delle vene, delle gambe in particolare, che diventano tortuose e visibili sotto la pelle; in realtà le vene varicose possono portare a numerosi effetti collaterali ben più seri, come ad esempio la trombosi venosa profonda, che si ha quando si crea un coagulo di sangue in una o più vene profonde nel corpo.
L’indagine scientifica è stata piuttosto complessa poiché ha preso in esame i dati sanitari, compresi quelli genetici, di circa mezzo milione di persone (dati raccolti nella Uk BioBank, una biobanca inglese), e non ha utilizzato semplicemente i classici strumenti di analisi statistica e genetica, ma è ricorsa anche a un nuovo approccio: quello dell’hypotesis free machine learning, un sistema che, avvalendosi di algoritimi nel valutare grandi quantità di dati, va a cercare legami fra una malattia e nuovi fattori di rischio non conosciuti.
Nicholas J. Leeper, delle Divisioni di Chirurgia Vascolare e Medicina Cardiovascolare della Stanford University, ha spiegato: “Potremmo essere in grado di sfruttare ciò che sappiamo sulla biologia alla base dell’altezza umana e usarlo per scoprire le cause all’origine della malattia delle vene varicose. In definitiva, questo può aiutarci a scoprire una terapia in grado di prevenire o invertire questa malattia comune e talvolta debilitante”.