Vegetariani e vegani: nuove filosofie di vita

Aumentano i vegetariani e vegani in Italia: nasce una nuova coscienza collettiva verso la sensibilità degli animali, perchè anche loro provano sentimenti e sentono il dolore, proprio come noi

Vegetariani e vegani: nuove filosofie di vita

In Italia, nel 2014 il 7,1% della popolazione è vegetariano cioè 4,2 milioni di persone che decidono di non mangiare più carne, e in alcuni casi (come i vegani) nemmeno i derivati: niente latte, uova, strutto. Le motivazioni sono molteplici ma principalmente chi decide di diventare vegetariano o vegano si dichiara totalmente contro lo sfruttamento degli animali negli allevamenti intensivi, dove povere bestie indifese vivono in condizioni disumane e stipati in piccole gabbie. Molte persone non si rendono conto che ogni animale, avendo un sistema nervoso centrale, prova dolore, come lo proviamo noi.

Anche il numero di cittadini che si schierano contro la vivisezione e la caccia sono in aumento, facendoci capire come la sensibilità verso gli animali si stia sempre di più radicando in ognuno di noi. Si diventa più attenti e coscienti su ciò che si acquista sia a livello alimentare che nel campo dell’abbigliamento verso scelte che non provengono dal dolore e sfruttamento di povere bestie, quindi scegliendo pellicce ecologiche e non vere, prodotti per il viso e make up non testati su animali,scarpe o cinture di pelle sintetica.

Molti però si chiedono come possono i vegetariani e vegani assumere il giusto quantitativo di proteine, non assumendole attraverso la carne, e la risposta vi sbalordirà: gli amminoacidi essenziali per la nostra sopravvivenza si trovano in abbondanza in alimenti senza carne. Ad esempio i legumi: trenta grammi di lenticchie contengono più proteine di una bistecca di maiale e soia, fagioli e ceci ne contengono più di un hamburger.

Ci sono parecchie divergenze di opinioni in merito tra i nutrizionisti, molti teorizzano un miglioramento della salute e della vita senza carne, altri la reputano indispensabile per la vita umana. Alcuni ambientalisti e nutrizionisti attraverso degli studi e delle statistiche sono arrivati alla conclusione che il consumo di carne sia strettamente collegato alla fame nel mondo: se a chi muore di fame si desse soia e cereali nella quantità in cui viene impiegata per far ingrassare la carne da macello, il numero di coloro che soffrono la fame si dimezzerebbe.

Inoltre la maggior parte della carne che viene macellata è in surplus rispetto al bisogno dell’uomo, quindi ci si ritrova con carne macellata invenduta nei supermercati che poi viene buttata.

Decidere di cambiare stile di vita eliminando la carne dalla nostra dieta è una scelta personale, non sempre può essere accettata da coloro a cui piace la carne e poco si interessa a cosa sta dietro la propria bistecca.

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