Il vaiolo delle scimmie inizia a preoccupare in tutto il mondo. Gli Stati Uniti, con il segretario della salute e dei servizi umani Xavier Becerra, ha dichiarato la nuova epidemia come un’emergenza sanitaria nazionale. In America infatti si contano 6.600 mila casi, sottolineando che ci sono oltre 1 milione di vaccini che saranno distribuiti in tutto il paese.
Con l’ingresso dello stato d’emergenza, gli Stati Uniti ora possono attuare alcuni cambiamenti, tra cui la nomina del personale in posizioni utili a rispondere direttamente all’emergenza. Sempre il segretario della salute, come riportato da “La Stampa“, ha invitato tutti gli americani a non sottovalutare il vaiolo delle scimmie.
La situazione nel nostro Paese
Come riportato dal “Quotidiano Sanità“, nella giornata del 3 agosto sono arrivati a 505 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia, registrando un +26 nel confronto con l’ultima rilevazione del giorno precedente. La situazione quindi inizia a preoccupare anche da noi, per questo motivo il Ministero della Salute ha rilasciato le prime indicazioni per cercare di evitare il contagio, e tra essi si consiglia ai contagiati di evitare contatti stretti e rimanere in isolamento in stanza dedicata.
Una circolare del Ministero ha stabilito le assegnazioni del vaccino Jynneos, in seguito all’arrivo della prima tranche da parte della Commissione Europea. Le dosi attualmente sono 5.300 mila, distribuite alle 4 regioni con i più alti di contagio di monkeypox: Piemonte 2000; Lazio 1200; Emilia-Romagna 600 e Veneto con 400.
Il sito de “Il Sole 24 Ore” poi sottolinea a chi vengono consigliate queste vaccinazioni almeno nel primo periodo: “La vaccinazione sarà diretta a: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano in alcune specifiche categorie di rischio”.
L’allarme sulle persone è stato lanciato già da alcuni giorni fa da Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, ove invitò il Governo a insistere nello spingere sui rapporti sessuali responsabili oltre che alla vaccinazione.