In queste ore in Italia è scattato l’allarme a causa della diffusione del cosiddetto “vaiolo delle scimmie”, una patologia virale presente soprattutto in alcuni primati e roditori. Solitamente questa malattia è diffusa in Africa, dove in molti Paesi è endemica. Tuttavia la preoccupazione tra le autorità sanitarie europee è scattata in quanto le infezioni trovate in questi giorni in Spagna, Portogallo e Regno Unito, pare non siano direttamente collegate a viaggi nel territorio africano.
A Roma sono già 3 i casi riscontrati, di cui il “paziente zero” sarebbe un cittadino nostrano da tempo residente all’estero che si è presentato all’Umberto I con sintomi tipici dell’influenza. Al sequenziamento si è rilevato come l’uomo, un giovane, fosse affetto appunto dal Monkeypox virus, il “vaiolo delle scimmie” appunto. Vediamo quindi che cosa è questa malattia, la sua gravità e come si trasmette.
La malattia
Alle ore 12:30 odierne si è tenuta una conferenza stampa allo Spallanzani di Roma, dove è stato individuato il virus nelle scorse ore. “Primo messaggio da dare: nessun allarme. Situazione da tenere sotto controllo ma non desta allarme” – così ha dichiarato il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia.
Il “vaiolo delle scimmie” è una malattia che si trasmette all’uomo venendo a contatto con fluidi corporei di un animale o di una persona infetta, ed è diffusa in particolare tra primati e piccoli roditori. A differenza del vaiolo, malattia per cui la vaccinazione è stata sospesa nel 1981, il Monkeypox virus solitamente dà una malattia meno grave, caratterizzata da “dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste” – così si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Attualmente, sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo, Spagna, UK e Italia, finora maggiormente in giovani MSM (maschi che hanno rapporti intimi con altri maschi). L’ECDC ha attivato un sistema di allerta a livello europeo al quale partecipa l’ISS. Inoltre, l’ISS ha costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale” – così informa l’ISS. Le autorità sanitarie invitano a monitorare eventuali sintomi prima di incontrare una persona o avere un rapporto stretto con essa, nonchè manifestazioni cutanee inusuali. Solitamente si guarisce completamente dalla malattia nel giro di 1-2 settimane rimanendo assolutamente a riporso: nei casi più importanti possono essere somministrati degli antivirali.