La Johnson&Johnson, società farmaceutica multinazionale statunitense che produce farmaci, ha smesso di produrre il vaccino anti covid-19 dato che un paziente si è ammalato dopo aver fatto il vaccino. La Johnson&Johnson non ha fornito spiegazioni in merito alla causa della reazione che ha avuto il paziente.
L’8 settembre nel Regno Unito è avvenuto un altro stop alla creazione del covid da parte di AstraZeneca e dall’Università di Oxford. Si pensa che il paziente avesse la mielite trasversa, un problema del midollo spinale.
E’ davvero complicato portare a termine la produzione di un vaccino date le molteplici analisi che vengono fatte ai volontari, per questo al mondo ci sono oltre 100 vaccini allo studio e quelli in fase più avanzata sono attualmente 11.
I funzionari della Johnson&Johnson erano entrati nello studio della fase 3, la fase più avanzata dello studio del vaccino testandolo su 60.000 volontari e si era puntato alla produzione di oltre un miliardo di dosi nel 2021. Per la realizzazione del vaccino si è utilizzata una versione indebolita di un comune virus preso dal raffreddore, che dovrebbe “insegnare” alle cellule del corpo a creare una proteina molto simile a quella nel virus del coronavirus.
L’Unione Europea ha opzionato questo vaccino con un accordo per 200 milioni di dosi ma al momento tutto è in stato di fermo per questo paziente/volontario che si è inspiegabilmente ammalato dopo la somministrazione del vaccino. In molti casi si torna dalla fase 3 (fase avanzata di test) alla fase 1 del test e si ricomincia, così, da capo. Infatti c’è una commissione appositamente costituita che serve proprio a garantire che il vaccino non nuoccia alla salute del paziente.