Vaccino anti-Aids ai privati? Si apre un caso

Il vaccino anti-aids potrebbe passare ai privati ed in particoalre ad una società che fa capo alla ricercatrice Barbara Ensoli. Si apre un conflitto d'interesse

Vaccino anti-Aids ai privati? Si apre un caso

Si torna a parlare del vaccino anti-Aids. A fronte, infatti, di un investimento pubblico di ben 49 milioni di euro, ad oggi la sperimentazione è stata sospesa e ad acquistare il brevetto pare sia stata la Vaxxit Srlam di cui è proprietaria per il 70% la stessa ricercatrice Barbara Ensoli, che dal lontano 1998 conduce la ricerca.

Si tratta nello specifico di due vaccini anti-Aids, uno terapeutico ed uno preventivo, che si basano su una particolare proteina, la Tat. Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione sanità del Senato, ha rivolto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin un’interrogazione sottolineando come «nel corso degli ultimi sedici anni, siano stati stanziati 49 milioni di euro di finanziamenti pubblici per il predetto programma di ricerca contro l’Hiv». E che «ad oggi, nonostante l’ingente somma stanziata, risulterebbe la sospensione della sperimentazione, nonché la parziale privatizzazione dei brevetti». E riporta la delibera del Consiglio di amministrazione dell’Istituto superiore di sanità numero 7 del 4 marzo 2014, secondo la quale «La fase che il programma vaccino ha raggiunto impone il suo trasferimento dal settore pubblico, dove ha raggiunto i limiti massimi sostenibili in termini di investimenti finanziari, al settore privato […] per le connesse successive fasi di registrazione e industrializzazione. […]. Ed è per questo che al fine di reperire le risorse necessarie […] si rende necessario concedere a Vaxxit Srl un‘opzione di licenza esclusiva (della durata di 18mesi) per l’utilizzo dei suddetti brevetti».

Si apre, quindi, una situazione di conflitto di interessi consistente, dal momento che si tratta di finanziamenti pubblici che dovrebbero tutelare chi ha investito nel progetto, tanto che la De Biasi si è rivolta in questi termini alla Lorenzin «la predetta Vaxxit srl sarebbe una piccola società, con un capitale sociale pari a 10mila euro, di cui circa il 70% risulterebbero appartenere alla stessa dottoressa Ensoli. Si chiede di sapere: se il ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, se corrispondano al vero e quali siano le sue valutazioni in merito; se sia prassi abituale vendere a privati i brevetti relativi a sperimentazioni finanziate con stanziamenti pubblici; se non ritenga opportuno verificare l’esistenza di eventuali abusi e conseguentemente se non ritenga, anche mediante specifici indirizzi, garantire che la sperimentazione nel campo della ricerca contro l’HIV sia condotta nell’esclusivo interesse della salute dei cittadini e posta al riparo da speculazioni». 

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