“Non dobbiamo convincere, dobbiamo andare avanti con la vaccinazione. Le decisioni si prendono sulle evidenze, se riusciamo a scalfire lo zoccolo duro, ne prenderemo atto, se non ci riusciamo ritengo che i nostri decisori, saggi e illuminati, sapranno cosa fare”. Il generale Paolo Figliuolo, in visita all’hub vaccinale presso lo stabilimento Amazon di Passo Corese, ha fatto il punto della situazione vaccinale e ribadito la fiducia in coloro ai quali, in ultima istanza spetta prendere decisioni, e cioè il governo e il parlamento, da buon militare che sa che esistono ruoli e responsabilità diverse e che ognuno deve attenersi ai propri, senza invasioni di campo.
Poi ha sciorinato i numeri: “L’obiettivo dell’80% delle prime somministrazioni del vaccino è stato raggiunto e superato, per fine settembre raggiungeremo l’80% di platea interamente vaccinata ossia 43 milioni e 200mila cittadini italiani dai 12 anni in su”.
Sulla somministrazione della terza dose, il commissario straordinario ha detto che si partirà già a settembre cominciando, secondo le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, dai soggetti fragili (immunodepressi, oncologici, trapiantati, cronici, ospiti della RSA, grandi anziani) per passare poi al personale sanitario. “Stiamo calcolando una platea di circa 3 milioni di persone. Siamo pronti per fare la terza dose a tutti quelli che indicherà la comunità scientifica. I due vaccini che ad oggi abbiamo a disposizione sono Pfizer e Moderna e ne abbiamo un quantitativo più che sufficiente’‘.
Ma il generale Figliulo non ha nascosto le criticità: “In particolare in questo momento ci preoccupa quel milione e 800mila persone tra i 50 e i 59 anni che ancora non si sono vaccinati su un totale di 9 milioni e 600mila”. Mentre più che soddisfacente è la risposta nella fascia di età dai 19 ai 29 anni che “ha raggiunto e superato il 70%, pur avendo cominciato per ultimi a vaccinarsi”.
Sulla necessità della terza dose concorda praticamente tutta la comunità scientifica a partire da Antony Fauci, l’immunologo più famoso d’America, consigliere medico del presidente Biden, per il quale i vaccini dovrebbero essere obbligatori e occorre prepararsi perché altre pandemie arriveranno.
Meno compatto il fronte dei politici nostrani: mentre si parla apertamente di terza dose, c’è ancora chi, anche nella stessa maggioranza, strizza l’occhio ai no vax e vede il green pass come il fumo negli occhi.