In tantissime regioni in Italia la quarta dose per il vaccino contro il Covid-19 sta registrando dei numeri piuttosto bassi. Nonostante l’invito da parte dei virologi e lo spot con protagonista Giorgio Parisi, il Premio Nobel per la Fisica, per il momento i numeri non riescono a decollare.
Secondo la Fondazione GIMBE, diretta da Nino Cartabellotta, soltanto il 2,8% degli over 80, gli anziani fragili e le persone ospiti nelle case di riposo hanno deciso di inocularsi il secondo booster, mentre sale sensibilmente il dato per gli immunodepressi che arriva al 13% di persone vaccinate.
I dati di alcune regioni italiane
Nel Trentino-Alto Adige, fino a questo momento, non si è riuscito neanche ad arrivare al 20% delle somministrazioni con la quarta dose. L’allarme viene lanciato dal direttore dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Antonio Ferro, in cui sottolinea l’importanza di vaccinarsi dal momento che, a causa delle nuove varianti e di Omicron 5, la facilità di infettarsi è molto alta.
Le stesse problematiche, come riportato dal sito “Telefriuli“, vengono condivise dal Friuli-Venezia Giulia: “Tempo di bilanci per la quarta dose di vaccino. A tre settimane dall’avvio della somministrazione per gli over 60 il bilancio è negativo in tutta Italia e in particolare nella nostra regione. Solo uno su dieci si è vaccinato al doppio booster“.
Come riportato invece dal sito de “Lab24 – Sole 24 ORE“, le regioni che hanno aderito meno alla campagna vaccinale per la quarta dose in base alla platea totale sono la Calabria (6,47% di adesioni), in Sicilia (6,57%), Campania (7,76) e Basilicata (8,09%). Tra le regioni più intenzionate al secondo booster troviamo la Lombardia (27,58%), Emilia-Romagna (21,38%), Toscana (16,95%) e Lazio (15,6%).
Intanto, come si può leggere dal bollettino del 2 agosto, i tamponi, tra molecolari e antigenici, processati nelle ultime 24 ore sono 354,431 ove si registrano 64,861 mila contagi, che fanno rilevare un tasso di positività al 18,3%. Sono in calo i ricoveri rispetto al 1 del mese (-282 per un totale di 10.245) e le terapie intensive (-12 per un totale di 386).