Siamo arrivati ormai al termine di un anno per nulla positivo ma, anzi, del tutto catastrofico. L’unica parola che ci dà un barlume di speranza è la parola vaccino. Sono passati quasi due mesi dall’inizio della sperimentazione sugli umani, in primis in Russia e Cina, ma anche negli Stati Uniti e in altri stati dei quali non è stata rivelata l’dentità.
Attualmente i dati ci dicono che sono pronti ben 11 vaccini che attendono soltanto il via libera dalle autorità sanitarie. Innanzitutto questi vaccini si vanno a differenziare per caratteristiche scientifiche e soprattutto per le tecnologie utilizzate per svilupparli.
Ad esempio in Cina sono stati elaborati tre vaccini in stato di sviluppo avanzato ma non completo. Questi vaccini precisamente sono: il Coronavac, il BBIBP-CorV e il New Crown COVID-19. Purtroppo nessuna dose di questi vaccini è stata sperimentata, poichè la fase di sviluppo richiede un tempo maggiore rispetto al previsto. Proprio per questo motivo anche il probabile rilascio è previsto per metà 2021.
Tra i probabili vaccini inoltre ce n’è anche uno il cui studio viene portato avanti costantemente anche in Italia e cioè, il AZD1222; questo vaccino poggia su una base precedente molto forte e inoltre già adesso ci sono tantissimi volontari in lista. Nettamente non manca il colosso sanitario americano, il quale attualmente è alla ricerca di una dose sicura da distribuire in tutto il mondo. Il NVX-CoV2373, l’AD26.COV2-S sono i vaccini in fase di studio e ancora non in fase di sperimentazione umana.
Sicuramente il probabile futuro vaccino che sta facendo più scalpore negli ultimi giorni è quello in fase di sviluppo e prodotto dalla PFIZER, azienda statunitense che attualmente sta lavorando con un’altra azienda tedesca, ovvero la Biontech, per lo sviluppo del vaccino BNT162b2. E in tutto ciò è presente anche la Russia, con la sperimentazione dello Sputnik V, che tra le persone volontarie per la sperimentazione ha avuto anche un ragazzo italiano.