L’arsenico è un composto chimico naturale che trova molti impieghi ed è noto tristemente alla maggior parte delle persone come il veleno per eccellenza. Eppure di recente esso ha trovato un impiego nobile nell’ambito della medicina. Infatti si è scoperto che l’arsenico usato in Ematologia non uccide e anzi può essere utilizzato come farmaco alternativo alla chemioterapia, consentendo di curare una particolare tipologia di leucemia, la leucemia promielocitica acuta, caratterizzata fino a qualche anno fa da elevati tassi di mortalità e poche prospettive di guarigione.
L’utilizzo dell’arsenico è stato testato su Carlotta. Carlotta, una ragazza di appena 14 anni affetta da questa forma di leucemia, è stata la prima paziente ad essere sottoposta, presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale San Matteo di Pavia, ad una terapia basata sulla somministrazione di triossido di arsenico, un acido trans-retinoico derivante proprio dall’arsenico.
Le fasi di ricerca connesse a questa terapia innovativa sono state finanziate dall’Associazione italiana contro le leucemie e da Airc.
Il primario del reparto, Marco Zecca, ha così raccontato in breve i primi risultati della terapia: “Carlotta ha iniziato immediatamente questo nuovo tipo di terapia e, fin dall’inizio, ha risposto in maniera positiva alle cure. Dopo il primo ricovero, di circa 45 giorni, ha potuto proseguire il trattamento in Day-Hospital. Ora manca poco alla fine del trattamento, ma le premesse per sperare in una guarigione completa e definitiva ci sono tutte. Per l’Oncoematologia Pediatrica del San Matteo questa è la prima bambina sottoposta a questo trattamento innovativo. Purtroppo, questo tipo di terapia si è dimostrato efficace solo in questo sottotipo specifico di leucemia acuta e non può essere applicato con la stessa efficacia anche ad altre forme. Sono però in corso studi con altri farmaci per trattare forme di leucemia diversa e forse, in un futuro non troppo lontano, la chemioterapia tradizionale potrebbe diventare sempre meno utilizzata”.