USA, il primo vaccino contro la chikungunya è stato approvato

Negli Stati Uniti è stato approvato il primo vaccino contro la chikungunya, la febbre trasmessa da una zanzara. La Fda ha definito il virus una minaccia a livello globale per la salute.

USA, il primo vaccino contro la chikungunya è stato approvato

Arriva dagli Stati Uniti l’approvazione di un vaccino per la chikungunya, una febbre che viene trasmessa da una zanzara e che causa forti dolori articolari. Il virus è stato riscontrato solitamente nelle regioni del sudest asiatico, in quelle tropicali e subtropicali dell’Africa e in alcune zone delle Americhe.

Di recente però la sua diffusione è stata attestata anche in altre zone del pianeta, per questo ha destato ancora più preoccupazione. Dagli Usa giungere una buona notizia, è stato infatti approvato il primo vaccino contro questo virus, definito dalla Fda, Food and Drug Administration, un vero pericolo per la salute mondiale.

A sviluppare il vaccino è stata la società biotecnologica francese Valneva. Il nome con cui il vaccino sarà messo sul mercato sarà Ixchiq e potrà essere somministrato su soggetti infetti a partire dalla maggiore età. Come sottolineato dalla Fda, il vaccino dovrà essere somministrato a chi ha maggiore rischio di esporsi al virus della chikungunya.

Una volta regolamentato, il vaccino potrà arrivare in tutte le zone in cui questo virus è maggiormente diffuso. La Fda ha segnalato che negli ultimi 15 anni i casi sono aumentati notevolmente e si parla di oltre cinque milioni di soggetti infettati dal virus. E’ quindi opportuno che una volta commercializzato il vaccino raggiunga le zone dove è diffusa questa febbre nel minor tempo possibile, per evitare che possa propagarsi ancora di più.

Il vaccino Ixchiq ha al suo interno una versione viva e più debole del virus chikungunya e verrà somministrato in dose singola tramite iniezione nel muscolo. A dimostrare la sua efficacia è uno studio clinico condotto negli Stati Uniti. La risposta immunitaria su 266 partecipanti è stata messa a confronto con quella di 96 partecipanti a cui era stato invece somministrato il placebo. Inoltre, altri due studi attestano la sicurezza del vaccino, che pare abbia effetti collaterali molto rari, consistenti in mal di testa, nausea, febbre o affaticamento.

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