USA: arriva l’ok alle pillole digitali con il microchip

La Food and Drug Administration ha dato l’ok all’utilizzo delle pillole con microchip. La presenza di questa componente è stata ideata per segnalare la corretta assunzione del farmaco. Nonostante l’utilità, in molti hanno sollevato la questione della privacy.

USA: arriva l’ok alle pillole digitali con il microchip

Arriva direttamente dagli Stati Uniti la notizia dell’approvazione della prima pillola intelligente dotata di microchip. Ad approvarla è stata la FDA, la Food and Drug Administration, l’ente governativo che oltre alla gestione dei trattamenti sanitari, si occupa anche della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. La pillola digitale contiene al suo interno un minuscolo microchip a cui è demandato il compito di tracciare l’avvenuta somministrazione del farmaco stesso. Della grandezza di un granello di sabbia, il sensore viene realizzato con un composto a base di rame, silicio e magnesio.

Una volta introdotto nell’organismo, il dispositivo interagisce con gli enzimi digestivi, inviando un segnale ad un cerotto collocato sul torace del soggetto in cura. A sua volta il cerotto fa giungere un messaggio sul telefono del paziente e del medico. In questo modo il primo non si porrà più il dubbio se ha effettivamente preso il farmaco, mentre il secondo rimarrà sempre aggiornato su quella che è la somministrazione del farmaco prescritto, potendo intervenire nel caso di errata posologia.

La pillola denominata “Abilify MyCite” è stata messa a punto grazie alla collaborazione tra Otsuka, l’azienda farmaceutica che produce il farmaco, e la Proteus Digital Health che ha invece creato il microchip. Con la commercializzazione del “digital ingestion tracking system” si spera di superare tutti quei casi di dimenticanza nell’assunzione delle pillole.

L’intento dei produttori è stato quello di migliorare il trattamento delle patologie neurodegenerative come la schizofrenia e i disturbi psicotici. La scelta non è stata casuale: statisticamente sono proprio i pazienti affetti da queste malattie a sbagliare o dimenticare con più frequenza l’assunzione dei farmaci.

Nonostante la portata innovativa della soluzione proposta, in molti hanno sollevato dei seri dubbi riguardanti il tema della privacy. Il farmaco “spione” potrebbe essere utilizzato per creare un Grande Fratello che tiene tutti i malati sotto controllo. A quel punto tutti coloro che dimenticano di prendere la “pastiglia hi tech” sarebbero per forza di cose a rischio “nomination”. Da qui si apre quindi un ampio discorso etico che si trascinerà inevitabilmente nel tempo.

La pillola digitale sarà immessa sul mercato a partire dal prossimo anno. Al momento ancora non se ne conosce il prezzo.

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