Uova e salute: un nuovo studio rilancia l’allarme colesterolo

Una ricerca scientifica statunitense ha rimesso in luce il legame che esiste tra consumo di uova e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Un loro eccessiva assunzione può infatti aumentare il livello di colesterolo nel sangue.

Uova e salute: un nuovo studio rilancia l’allarme colesterolo

Le uova, uno degli alimenti più utilizzati a livello globale, ancora oggi continuano a dividere non solo l’opinione pubblica, ma anche la comunità scientifica.

Rivalutate dopo anni in cui venivano accusate di essere un alimento poco salutare, oggi finiscono nuovamente nell’occhio del ciclone grazie ad uno studio portato a termine dalla Northwestern University.  

Stando ai risultati di questa ricerca pubblicata su Jama, la rivista scientifica dell’American Medical Association, eccedere con il consumo di questo alimento può comportare dei rischi a livello cardiovascolare. Le uova in altre parole non sarebbero pericolose, ma potrebbero diventarlo se assunte in quantità eccessiva.  

Lo studio

A finire sul banco degli imputati sarebbe, infatti, il tuorlo, uno degli alimenti più ricchi di colesterolo. Stando alle linee guida fornite dalla Sinu, la Società Italiana di Nutrizione Umana, il livello di colesterolo non dovrebbe superare i 300 mg al giorno. Il problema sta però nel fatto che un uovo di grandi dimensioni, può arrivare a contenerne circa 185 mg. In questi casi chi ne fa un largo consumo, rischia di sviluppare più precocemente una patologia cardiovascolare.  

A confermarlo troviamo le conclusioni fornite dai ricercatori statunitensi, che per l’occasione hanno monitorato per 17 anni la vita di un campione di 30mila persone. Sul punto i dati confermano che chi ha raggiunto un consumo di 300 mg di colesterolo al giorno, ha avuto il 17% in più di possibilità di sviluppare una malattia cardiaca; allo stesso tempo il rischio di morte prematura ha subito un incremento del 18%. Le percentuali in questione sono però scese rispettivamente al 6% e all’8% in quei soggetti che consumavano non più di 3-4 uova alla settimana.

Da questo studio che, rispetto a molti altri condotti negli scorsi anni, ha tenuto conto di altri fattori come il fumo, la sedentarietà e la dieta scorretta, dimostra che l’uovo non deve essere “demonizzato”, ma assunto nelle giuste quantità. Dovrà quindi figurare nel piano alimentare di ogni persona, in quanto ricco di principi nutritivi fondamentali per l’organismo, ma sarà opportuno non abusarne, ma assumerlo con moderazione.  

Continua a leggere su Fidelity News