Uno studio conferma il paracetamolo sicuro per il dolore cronico

Lo studio real life di “Health Search” ha eseguito per circa dieci anni analisi su circa 37 mila pazienti con osteoartrosi. I risultati ottenuti confermano il paracetamolo sicuro per il dolore cronico.

Uno studio conferma il paracetamolo sicuro per il dolore cronico

Dalla prima analisi effettuata nel nostro Paese sull’impatto effettivo del paracetamolo in persone colpite da artrosi è emerso che il composto risulta sicuro per la gestione del dolore cronico nei pazienti con artrosi sia sul piano cardiovascolare che su quello gastrointestinale.  Il dott. Claudio Cricelli, presidente SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), ha dichiarato: “Anche nelle persone con un alto rischio di eventi cerebro e cardiovascolari o quando usato a lungo termine il paracetamolo non appare associato a un aumento del rischio di ictus e cardiopatia ischemica”.

La ricerca è stata eseguita dalla SIMG grazie al database di “Health Search” che ha selezionato circa 37 mila pazienti con osteoartrosi trattati per un periodo di circa 10 anni, fra il 2002 e il 2012. Il dottor Cricelli ha aggiunto:“Solo una medicina generale evoluta e dotata di una delle banche dati più grandi d’Europa è in grado di condurre studi retrospettivi fondati sul mondo reale. Queste conclusioni dovrebbero determinare un salto culturale fra i clinici. Infatti in Italia il paracetamolo rappresenta solo il 6% delle prescrizioni come terapia analgesica”.

Il dolore cronico non oncologico interessa nel nostro Paese oltre 15 milioni di persone  la maggior parte delle quali soffre proprio di artrosi.  Il dott. Francesco Lapi, Direttore della Ricerca di ‘Health Search’ , ha spiegato che nella ricerca sono stati analizzati i pazienti in cui erano comparsi eventi cardiovascolari acuti ed emorragie digestive. Lo studio è stato poi suddiviso in due decorsi clinici: nel primo sono stati individuati 2.215 casi per gli eventi cardiovascolari acuti, nel secondo 462 casi per le emorragie digestive superiori. Lo studio ha anche permesso di rilevare come lutilizzo recente o passato del farmaco non abbia registrato alcuna associazione provocante eventi cardiovascolari acuti o altre problematiche intestinali.

La deduzione è dunque che l’utilizzo del paracetamolo è sicuro, anzi è stato osservato che, nell’ intervallo di almeno 150 giorni tra interruzione dei FANS e inizio della terapia del paracetamolo, l’insorgere di emorragie diminuiva sensibilmente. Il dottro Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico SIMG e responsabile Area medicina del dolore e cure palliative, ha dunque ritenuto doveroso affermare che, in una realtà in cui è doveroso tenere conto dell’ utilizzo costante di antinfiammatori e analgesici da banco,  l’indagine ha fornito dati utili al medico che permettono di determinare un salto culturale valido e positivo.

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