I ricercatori dell‘Erasmus University di Rotterdam, nei Paesi Bassi, hanno condotto una ricerca che punta a dimostrare che gli uomini sono in media più intelligenti delle donne. Non serve dire che tale studio ha sollevato non poche polemiche, sia da parte della popolazione media, sia da parte di illustri esponenti della comunità scientifica. La rivista di psicologia Intelligence ha pubblicato la ricerca traendo delle controverse conclusioni.
Dimitri van der Linden, lo studioso a capo della ricerca, ha dichiarato “Abbiamo scoperto che i cervelli maschili sono più grandi delle donne e la nostra analisi suggerisce che questa è la ragione della minore intelligenza generale media in una serie di test”. Seguendo questo semplice ragionamento, ossia basandosi praticamente soltanto sulle dimensioni del cervello, la rivista Intelligence ha riportato che il QI degli uomini è quattro punti superiore a quello delle donne.
Il gruppo di studiosi, capitanato da Van der Linden, ha condotto la ricerca eseguendo delle risonanze magnetiche su 875 volontari di età compresa tra i 22 e i 37 anni. Da queste risonanze è stato possibile misurare il volume del cervello di ciascun volontario e le corrispettive aree situate nella corteccia cerebrale, in particolar modo quella legata al funzionamento dei pensieri e delle azioni coscienti.
Successivamente i volontari hanno eseguito delle prove di abilità, come test di memoria o test di intelligenza. I risultati ai test hanno evidenziato un punteggio medio superiore di 3,75 punti, degli uomini rispetto alle donne, nelle prove di intelligenza. Mentre le donne hanno ottenuto un punteggio superiore a quello maschile nelle prove di memoria.
Lo studio è stato pesantemente criticato da importanti esponenti della comunità scientifica, tra i quali il neuroscienziato britannico Adrian Owen. Il neuroscienziato ha infatti dichiarato che le valutazioni sull’intelligenza basate prettamente sul QI sono insignificanti poichè tale misurazione non può essere applicata alla vita quotidiana, in pratica si tratta solo di un numero poco indicativo.
Una scrittrice scientifica, Saini, famosa per le sue pubblicazioni che trattano di come la scienza abbia continuamente sottovalutato l’intelligenza femminile, ha voluto rilasciare una dichiarazione al Sunday Times dicendo che “è scientificamente ben accertato che in media non esiste alcuna differenza tra donne e uomini per quanto riguarda l’intelligenza generale. Per più di 100 anni gli anatomisti maschili e i neuroscienziati hanno cercato di trovare la prova dell’inferiorità intellettuale delle donne confrontando il loro cervello con quello degli uomini. È sorprendente che nel ventunesimo secolo questo tentativo di sminuire le donne non sia terminato“.