Una nuova dieta potrebbe ridurre la crescita e lo sviluppo dei tumori

Recentemente uno studio condotto sui topi, e successivamente sugli uomini, ha provato come una dieta priva di metionina, potrebbe essere in grado di ridurre la crescita e lo sviluppo dei tumori.

Una nuova dieta potrebbe ridurre la crescita e lo sviluppo dei tumori

La rivista Nature ha recentemente pubblicato un articolo su una ricerca condotta sui topi da un professore della Duke University School of Medicine, di Durham (in Inghilterra) di nome Jason Locasale. Lo studio ha provato come, riducendo le quantità di una particolare molecola di amminoacido chiamata metionina (generalmente assorbita tramite l’alimentazione), esista la possibilità non solo di ridurre la crescita e lo sviluppo dei tumori ma anche quella di riuscire a rendere più efficaci eventuali cicli sia di radioterapia che di chemioterapia (come ad esempio il fluorouracile).

Lo studio intende peranto suggerire una sorta di ‘dieta anti-tumore‘ con la finalità di rendere più efficaci le terapie. La metionina è infatti un amminoacido essenziale e che il nostro corpo non riesce a produrre da sè e, di conseguenza, si è obbligati ad assumerlo attraverso l’alimentazione. Questo particolare tipo di molecola è infatti contenuto in cibi come il petto di pollo o di tacchino, i semi di sesamo, il grana, alcuni pesci come lo stoccafisso. 

Ma come hanno fatto gli esperti a raggiungere tali risultati? Innanzitutto essi sono perfettamente a conoscenza di come la metionina giochi un ruolo importante nello svilupparsi di un tumore. Pertanto, hanno preso la decisione di di somministrare a dei topi dosi inferiori di questo amminoacido e di osservare le loro reazioni.

Successivamente, gli esperti hanno voluto estendere il tentativo anche sugli uomini ed hanno provato a somministrare la stessa dieta che conta dosi molto basse di metionina per tre settimane a sei individui sani.

I risultati sono senza dubbio da rivelarsi positivi: infatti, a seguito dell’esperimento, risulta che questo tipo di dieta sia in grado di generare reazioni metaboliche uguali sia nei topi che negli uomini. L’ipotesi che segue è ancora tutta da provare ma offre una speranza di notevole rilievo: esiste infatti la possibilità che questo tipo di dieta possa riuscire a potenziare anche nell’uomo gli effetti delle terapie contro i tumori.

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