Una dieta a base di vino, formaggio e agnello, aiuta a tenere giovane il cervello

Una ricerca dell’Università dell’Iowa è arrivata alla conclusione che la miglior dieta possibile per garantire la salute del cervello sia quella che prevede di consumare carne d’agnello una volta alla settimana, formaggio ogni tanto e vino in piccole quantità

Una dieta a base di vino, formaggio e agnello, aiuta a tenere giovane il cervello

Come noto, l’alimentazione può influenzare la nostra salute sia in senso positivo che negativo. A tal proposito una nuova ricerca condotta presso l’Università dell’Iowa ha scoperto una non trascurabile relazione tra cibo e mente. Più nello specifico, gli scienziati d’Oltreoceano hanno eseguito una serie di analisi che hanno permesso di determinare cosa dovremmo mangiare per mantenere il più a lungo efficiente il nostro cervello.

A differenza di quanto si possa credere, i loro studi sono giunti alla conclusione che per mantenere giovane l’organo principale del sistema nervoso centrale, bisogna condurre una particolare dieta che non poggia necessariamente sulla classica frutta e verdura, ma su vino, formaggio e agnello. Ovviamente anche in questo caso non bisogna però abusare, ma seguire delle regole ben precise. In altre parole sarebbe necessario bere poco vino ad ogni pasto, consumare ogni tanto ma in modo regolare il formaggio, e concedersi una volta alla settimana il gusto di assaporare un po’ di carne, preferibilmente di agnello. Seguendo queste linee guida, si avrebbe la possibilità di rimanere lucidi più a lungo, allontanando i rischi neurodegenerativi e di decadimento cognitivo.

Stando a quanto emerso, il formaggio e gli altri prodotti caseari permetterebbero di prevenire i danni cellulari legati all’età. È quindi utile consumare formaggi a basso contenuto di grassi, yogurt e mozzarelle, mentre sarebbero da evitare la panna e i prodotti più lavorati che anziché apportare benefici, si dimostrerebbero dannosi per la salute.

Anche il vino andrebbe consumato, ma con moderazione. Rispetto ai formaggi che evidenziano un effetto benefico solo tra coloro che hanno una storia famigliare di demenza, avrebbe però il vantaggio di agire anche su chi è potenzialmente in grado di essere colpito da una malattia neurodegenerativa. Al momento non è chiaro perché ciò avvenga, ma per gli studiosi una possibile causa sarebbe rappresentata dai flavonoidi del vino, una bevanda che venendo assaporata arriva a coinvolgere numerosi sensi, costringendo il cervello a lavorare di più, rimanendo così più attivo.

Le caratteristiche protettive del formaggio sarebbero invece ascrivibili al calcio, alla vitamina B12 e ad alcuni lactopeptidi, tutte sostanze che comportano non poche conseguenze positive sugli adulti. Non da ultimo non si devono dimenticare i diversi tipi di batteri che possono influenzare positivamente la flora batterica intestinale e che come dimostrato, possono modificare sia l’umore che le capacità cognitive. Ad ogni modo tutto quanto evidenziato necessita di ulteriori approfondimenti, resta però il fatto che uno degli elementi da tenere più sotto controllo rimane il sale, un ingrediente che chi rischia l’Alzheimer farebbe il più possibile bene ad evitare.

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