Una buona flora intestinale fa bene al cervello

Stando ad un recente studio irlandese, una buona composizione della flora intestinale, che dipende da un’alimentazione corretta ed equilibrata, inciderebbe positivamente sulla salute mentale e psichica

Una buona flora intestinale fa bene al cervello

Cervello e intestino, per quanto siano diversi per funzionalità e distanti nel nostro organismo, sembrerebbero viaggiare di pari passo. Questi due infatti non solo comunicano tra loro attraverso il sistema nervoso, ma anche attraverso la flora batterica intestinale.

Un recente studio, condotto da un neuroscienziato irlandese della University College di Cork, John F. Cryan, e presentato al 47^ Congresso della Società Italiana di Psichiatria (SIP) svoltosi a Giardini Naxos (Taormina), ha infatti dimostrato che se la flora batterica del nostro intestino è buona allora la salute del nostro cervello è migliore, inaugurando di fatto una disciplina completamente nuova: la psicobiotica. Questa relazione sarebbe ancora più forte durante la vita fetale e durante l’infanzia.

Gli scienziati hanno infatti osservato che i batteri presenti nell’intestino, producendo molto DNA, sintetizzano molecole che modulano lo sviluppo del cervello sia nella vita fetale che in seguito. In altre parole, i batteri dell’intestino producono sostanze neurochimiche che il cervello utilizza per regolare processi fisiologici e mentali (memoria, apprendimento, umore).

Dunque, proprio per questa ragione, bisogna essere cauti nell’assunzione degli antibiotici che, notoriamente, distruggono parte della flora intestinale, e concentrarci su un’alimentazione sana ed equilibrata.

Per arrivare a questa conclusione John Cryan ha effettuato una serie di test su alcuni topi, divisi in due gruppi (gruppo sperimentale e gruppo di controllo). Al gruppo sperimentale lo scienziato ha somministrato il batterio Lactobacillus Rhamnosus JB-1, notando in questi una maggiore attività e un livello inferiore di ormoni dello stress a livello ematico.

Il professor Giovanni Biggio dell’Università di Cagliari ha così commentato questa straordinaria scoperta: “Con questa scoperta si aprono possibilità interessantissime e rivoluzionarie dal punto di vista clinico. Parliamo infatti di poter trattare, in un prossimo futuro, i disturbi cerebrali e mentali modificando la flora batterica intestinale. Per esempio si può ipotizzare di usare probiotici mirati in funzione antidepressiva. Ma da questa scoperta derivano anche preziose indicazioni per prevenire molti problemi nervosi e mentali.”.

Continua a leggere su Fidelity News