La vitiligine è una malattia cronica della pelle, non contagiosa, caratterizzata da macchie bianche sull’epidermide. Infatti la vitiligine è causata dall’inattivazione delle cellule deputate alla produzione di melanina (melanociti). Questa malattia colpisce circa l’1% della popolazione mondiale.
Un recente studio, condotto da ricercatori thailandesi e sauditi e pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology, ha dimostrato che, nell’ambito del trattamento della vitiligine, possono essere raggiunti importanti risultati attraverso il trapianto di melanociti e cheratinociti, un trattamento semplice, sicuro ed efficace.
Infatti, la metà delle persone affette da vitiligine che hanno deciso di sottoporsi a trapianto di melanociti-cheranociti non in coltura avrebbe mantenuto un buon livello di ripigmentazione della pelle anche nel lungo periodo, ovvero dopo 72 mesi dal trattamento. Per la precisione, dopo 24, 48 e 72 mesi dal trapianto, rispettivamente il 53%, il 64% e il 53% dei siti trattati aveva mantenuto il 75% della pigmentazione.
Una migliore risposta al trapianto si sarebbe registrata nelle persone con vitiligine segmentale (forma più rara, che interessa una sola zona del corpo).
I pazienti che hanno deciso di partecipare a questo studio sono stati 63; la maggior parte di loro era di pelle bianca, il 42%, mentre il 33% era di origine asiatica, il 10% era afro-americana, il 6% asiatica-orientale, il 5% mediorientale e il 4% ispanica.
Il coordinatore dello studio, Iltefat Hamzavi, dell’Henry Ford Hospital di Detroit, ha dichiarato: “È possibile che il risultato possa essere ulteriormente migliorato con l’utilizzo di trattamenti adiuvanti e regolando la concentrazione di melanociti in sospensione cellulare”.