Trapianto combinato di fegato e reni durato 3 giorni: è record in Italia

Una donna di 53 anni ha subito un doppio trapianto, di fegato e reni. L'operazione è avvenuta nel giro di 3 giorni. Ora è in perfetta salute.

Trapianto combinato di fegato e reni durato 3 giorni: è record in Italia

All’ospedale Niguarda di Milano si è tenuto un intervento record per il tempo che ha impegnato i chirurghi e gli infermieri. È stato prima trapiantato il fegato e, dopo 50 ore circa, anche i reni. Il dottor Luciano De Carlis è colui che ha diretto l’equipe medica in questa operazione, il primo trapianto combinato in Italia. 

La paziente che è stata operata è una donna di 53 anni malata di policistosi epatorenale: si tratta di una patologia che porta all’aumento incontrollato delle dimensioni di fegato e reni. Il trapianto si divide in due fasi fondamentali: la prima consiste nel trapiantare il fegato, mentre il rene – appartenente allo stesso donatore – viene conservato in una sorta di freezer, chiamato macchina ipotermica, nel quale la circolazione viene seguita artificialmente. Con questa tecnica è possibile tenere in vita per più tempo l’organo che deve aspettare per poter essere trapiantato.

Operazione di fegato e reni: record in Italia

Il rene è stato a “riposo” per oltre 50 ore, dunque più di due giorni. Ciò ha obbligato i chirurghi a fare questa operazione in due tempi ravvicinati; la parte più delicata è stata il trapianto del fegato dalle generose dimensioni. Quest’ultimo, infatti, pesava 10 chili, contro i 2 chili di un fegato normale di un adulto. 

Per estrarre il fegato è stato necessario utilizzare una tecnica sviluppata negli Stati Uniti, mai usata in Italia. Tuttavia, questo metodo ha consentito di operare in condizioni di sicurezza maggiori, senza esporre il paziente a particolari rischi.

De Carlis ha spiegato che l’intervento è stato complesso in quanto l’utilizzo di una circolazione extracorporea, insieme all’adozione di farmaci vasopressori per controllare l’ipotensione, e il fatto che il rene sia stato tanto tempo conservato nella macchina ipotermica, avrebbero potuto comportare una non funzionalità dell’organo stesso. Con la tecnica a due tempi, però, è andato tutto bene.

Dopo pochi giorni, infatti, un intervento molto simile è stato fatto ad un’altra donna di 39 anni, anch’esso andato a buon fine.

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