Tetraplegia: una nuova tecnica chirurgica dona speranza ai pazienti paralizzati

La vita di una persona tetraplegica è molto complicata, ma si può tornare a muovere gli arti grazie ad una nuova tecnica chirurgica e alla riabilitazione. La scienza è in sviluppo.

Tetraplegia: una nuova tecnica chirurgica dona speranza ai pazienti paralizzati

Natasha van Zyl è un chirurgo dell’Università di Melbourne. Il dottore ha studiato una tecnica chirurgica basata sul “trasferimento di nervi” per ridare funzionalità agli arti dei pazienti tetraplegici. I pazienti avevano tutti e quattro gli arti paralizzati a seguito di una lesione al midollo spinale.

Il midollo spinale ha il compito di trasmettere gli impulsi sensoriali e motori dal cervello ai muscoli, per permettere il loro movimento. Se quest’area subisce un trauma grave, le informazioni non vengono più trasmesse e diviene impossibile utilizzare gli arti.

Questa tecnica chirurgica permette di bypassare la zona di midollo lesionata e connette direttamente il nervo sano al muscolo. Lo studio di Natasha van Zyl è stato condotto su 16 pazienti tetraplegici che avevano subito il trauma da 18 mesi (poichè passati i 18 mesi si esaurisce la possibilità di riacquistare il movimento).

In pochi casi l’intervento non ha funzionato ma, per ben 13 pazienti tetraplegici, è stata una svolta. Dopo due anni dagli interventi i soggetti sono riusciti a riacquistare una certa agilità motoria. Dopo la terapia, è stato rigenerato il segnale nervoso e i soggetti, col passare del tempo, sono stati in grado di aprire una bottiglia, accendere la luce, lavarsi e mangiare senza aiuti esterni. L’intervento gli ha ridato un po’ dell’indipendenza tolta dal trauma al midollo spinale.

La tecnica chirurgica è già stata usata in passato, ma è la prima volta che viene studiata per le lesioni spinali. In tutto, per ottenere questi stupefacenti risultati, il chirurgo ha effettuato 59 operazioni di trasferimenti nervosi (10 pazienti hanno ricevuto anche un trasferimento di tendini per rafforzare il muscolo). Ogni anno vengono registrati dai 250mila ai 500mila casi di lesione spinale che portano ad uno stato tetraplegico; interventi come questi sfruttano la versatilità del corpo umano per migliorare le conseguenze date dei traumi.

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