Test dell’olfatto per capire se il paziente uscirà dal coma

Un recente studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha dimostrato che è possibile stimare le possibilità di ripresa dei pazienti in coma attraverso un semplice test olfattivo.

Test dell’olfatto per capire se il paziente uscirà dal coma

Il dibattito è piuttosto acceso quando si parla dell’eventualità di staccare la spina ad un paziente con traumi cerebrali e in stato vegetativo. Gli attuali protocolli previsti dal Coma Recovery Scale o CRS-R (scala di valutazione dello stato di coscienza, codificata negli Stati Uniti da oltre un decennio) hanno mostrato un margine di errore elevato, anche del 40%. Ma sembrerebbero esserci ora novità molto importanti in materia.

Secondo quanto riportato dalla prestigiosa rivista Nature, un gruppo di ricercatori del dipartimento di Psicologia dell’Università di Cambridge e del Weizmann Institute of Science di Rehovot, in Israele, in collaborazione con il Traumatic Brain Injury Rehabilitation dell’Ospedale di riabilitazione di Loewenstein, in Germania, ha sviluppato un test che, basandosi sull’olfatto, è in grado di stimare, in modo semplice ed economico, le possibilità di ripresa dei pazienti in coma.

Lo studio, della durata di quattro anni, ha visto la partecipazione di 43 pazienti con lesioni cerebrali e in stato di incoscienza cerebrale. I pazienti sono stati sottoposti ad un test dell’olfatto, nel corso del quale i loro nasi sono stati esposti a 10 vasetti contenenti diversi tipi di odori, alcuni gradevoli, altri sgradevoli e altri ancora neutri.

Il test è stato ripetuto più volte, cambiando l’ordine dei vasetti e misurando ogni volta la variazione del volume d’aria respirata in risposta ai diversi odori. I ricercatori infatti sono partiti dal seguente presupposto: nelle persone sane, sia quando sono svegli, sia quando dormono, odori gradevoli provocano flussi d’aria più lunghi e profondi, mentre odori sgradevoli determinano flussi brevi.

I ricercatori hanno così scoperto che i pazienti che avevano risposto agli odori, hanno ripreso conoscenza nell’arco di qualche mese. Inoltre, il test in questione ha consentito anche di prevedere, con una precisione del 92% circa, chi, dopo essere uscito dal coma, avrebbe avuto una sopravvivenza superiore ai tre anni.

Continua a leggere su Fidelity News